Macerata

Civitanova, Ciarapica: «Dopo l’emergenza un potenziamento dell’ospedale»

«Ora si utilizzerà il reparto di Rianimazione che disponde di 10 posti di terapia intensiva e 6 di terapia semintensiva. Se servirà si andranno a erodere Utic, Cardiologia e Medicina».

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Foto di Ryan McGuire da Pixabay

CIVITANOVA – L’ospedale di Civitanova si prepara a diventare il secondo Covid-Hospital della provincia maceratese. Ieri mattina il sindaco Fabrizio Ciarapica ha incontrato il direttore generale Asur Nadia Storti per chiedere aggiornamenti sulla situazione sanitaria e su quanto accadrà al nosocomio dopo la decisione della giunta regionale.

«Per quanto riguarda il nostro ospedale, il direttore mi ha informato che si utilizzerà in via prioritaria il reparto di Rianimazione che dispone di 10 posti di terapia intensiva più 6 di terapia semintensiva – ha spiegato il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Qualora ci sia necessità di reperire ulteriori posti oltre la disponibilità dei sedici, si andrà gradualmente a erodere altri reparti partendo da Utic, Cardiologia fino a Medicina. Tuttavia la speranza dei sanitari è che le misure di contenimento che si stanno adottando non ci portino verso questo scenario».

«Come ho già avuto modo di dire, ribadisco che questo è il momento della responsabilità e della collaborazione; vale per ogni singolo cittadino fino ad arrivare agli Enti territoriali e Civitanova lo sta dimostrando nei fatti e con la sua risposta. Ma questa situazione drammatica, che mi auguro supereremo in tempi brevi, deve servire a capire che l’ospedale unico non può essere la soluzione – ha continuato il primo cittadino -. Passata l’emergenza, quello che si è perso oggi si recuperi e quello che non era previsto si preveda, vale a dire un potenziamento. Vorrei che la Regione ci rassicurasse prendendo questo impegno. Mi spingo a fare una proposta, senza pretesa di entrare nel merito sanitario, ma solo da amministratore della più grande città della provincia: che i due piani, ancora inutilizzati sopra al pronto soccorso, vengano dedicati ad allestire un reparto di eccellenza per le malattie infettive che integri i servizi sanitari offerti già dalla nostra struttura ospedaliera».

«Se in questo momento di emergenza Civitanova è stata scelta come centro Covid rispetto a Macerata anche perché più baricentrica, popolosa e facile da raggiungere, queste stesse motivazioni dovranno essere prese in seria considerazione per le scelte future. Ognuno faccia la sua parte, ma la collaborazione deve essere reciproca» ha concluso Ciarapica.

Nel frattempo gli organi sindacali, Fp Cgil e Cisl Fp Macerata, sul tema e dopo quanto avvenuto a Camerino, sollecitano la direzione ad attuare tutte le precauzioni indispensabili a garantire la salute dei lavoratori come i dispositivi individuali di protezione certificati, percorsi pulito/sporco chiari, formazione ed informazione a tutto il personale coinvolto.

«Prima tutte le tutele dei lavoratori, anche loro hanno una famiglia e dei figli, poi l’ingresso dei pazienti. Come Cgil e Cisl abbiamo più volte scritto e sottoposto all’attenzione dei Dirigenti dell’Area Vasta 3 l’importanza della salvaguardia di tutti gli operatori senza esclusione alcuna che è uno degli obblighi del datore di lavoro, in questo stato di emergenza più che mai – continuano i sindacati -. Perdere anche se per pochi giorni un professionista significa far ricadere sugli altri un ulteriore carico di lavoro che è già ai limiti della sostenibilità. Risulta a tutt’oggi che negli ospedali e nelle strutture dell’AV3 i dipendenti abbiano ancora difficoltà a reperire le giuste protezioni e il materiale per sanificare sia la cute che i piani di lavoro».

Il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica

«In queste ore le segreterie sindacali Regionali hanno inviato ai Prefetti di tutta la Regione Marche una segnalazione con la quale evidenziano la grave carenza di dispositivi di protezione individuale. Tre punti sono essenziali per avere la meglio sulle emergenze epidemiche: essere preparati prima dell’arrivo del primo caso con tutto il necessario per agire prontamente, una corretta gestione della comunicazione sia verso il personale sanitario che la popolazione afferente e proteggere il personale sanitario perché è la risorsa più preziosa – osservano i sindacati -. Se il personale sanitario si contagia (come purtroppo sta accadendo) significa che i percorsi sono errati. È inaccettabile e grave perdere personale formato e procedere, per la sostituzione, con assunzioni urgenti di personale inesperto. La regola generale nelle situazioni di emergenza prevede in primis la salvaguardia e la tutela di chi interviene per aiutare. Riteniamo importante inoltre l’attivazione di un supporto di tipo psicologico a tutto il personale che si trova quotidianamente in situazioni di stress lavorativo. Concludiamo, affermando che tali richieste sono urgenti e non differibili, e confidiamo nella collaborazione della Direzione, e di tutti i protagonisti coinvolti nell’emergenza straordinaria. La salute dei dipendenti è prioritaria e va tutelata in ogni modo proprio per il ruolo che sono chiamati a svolgere in questa grave emergenza».

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