Macerata

Camerino, al via la riqualificazione dell’area Fonte San Venanzio

Il contributo previsto dal bando è di 60.000 euro su un importo complessivo dell’intervento di 71.000 euro.

L'area Fonte San Venanzio a Camerino

CAMERINO – Adeguamento e riqualificazione dell’area di Fonte San Venanzio: uno spazio destinato alle attività ludico-motorie con particolare attenzione alle persone con disabilità. Al via l’intervento di adeguamento e riqualificazione dell’area di Fonte San Venanzio per la realizzazione di uno spazio destinato alle attività ludico-motorie, con particolare attenzione alle persone con disabilità.

Tutto ciò sarà possibile grazie ad un bando della Regione vinto dall’amministrazione comunale, presentato con la partecipazione dell’Istituto Comprensivo Ugo Betti e del Santo Stefano. Il contributo previsto dal bando è di 60.000 euro su un importo complessivo dell’intervento di 71.000 euro. Attualmente nell’area di Fonte San Venanzio è presente un campo polivalente, oltre a giochi per bambini come altalene e scivoli: la zona risulta però sprovvista di attrezzature per attività ludiche e sportive idonee all’utilizzo anche da parte di persone disabili. Per questo l’amministrazione comunale ha ritenuto procedere nella direzione di riqualificare l’area facendola diventare uno spazio fruibile anche a loro, partecipando al bando. L’obiettivo dello stesso, infatti, è finanziare interventi diretti che favoriscano l’inclusione e che consentano a tutte le persone, anche con condizioni di disabilità, di svolgere in sicurezza attività ludico-motorie garantendo interazione, socializzazione e sviluppo delle facoltà cognitive.

«È sicuramente un grande risultato per una Città dedita all’accoglienza – dichiara il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli – l’intervento va infatti a valorizzare maggiormente l’area verde attrezzata polifunzionale realizzata nell’aprile 2019. Tutto ciò andrà a beneficio di coloro che vorranno fare attività nella zona di Fonte San Venanzio, con particolare attenzione alle persone con condizioni di disabilità che potranno usufruire delle attrezzature e degli spazi insieme a tutti. Un passo che rende la nostra città ancora più inclusiva e attenta all’interazione e alla socializzazione, oltre che allo sviluppo delle attività ludico-motorie».

«Proprio all’inclusione punta la collaborazione con il Gruppo di KOS Care, di cui il Centro Ambulatoriale di Riabilitazione Santo Stefano fa parte – spiegano Cristina Chiaramoni, coordinatrice Camerino, e Federica Crescimbeni, referente Servizio età evolutiva Camerino – Lo sport inclusivo è concepito come un’attività aperta a tutti i bambini, anche con abilità diverse e speciali. Ogni bambino parteciperà con il proprio ruolo e le proprie possibilità; potranno apprendere modalità di interazione efficaci, superando timori che talvolta possono presentarsi. Il progetto prevede la realizzazione di discipline sportive quali il Baskin (basket integrato), apprendendo il rispetto del proprio turno e le strategie idonee per mettere a segno il canestro. Lo stesso Progetto prevede anche attività ludicomotorie a corpo libero, corsa, salti, giochi di squadra finalizzati a promuovere la consapevolezza corporea ed il rispetto delle regole. Infine l’utilizzo di attrezzature accessibili a tutti, dove in ogni stazione si affronta un determinato gioco, da svolgere con il contributo di tutti i membri del gruppo, realizzando la piena inclusione».

«L’Istituto Comprensivo “Ugo Betti” di Camerino, su invito dell’assessore all’Istruzione del Comune Silvia Piscini, ha presentato lo scorso dicembre – informa il dirigente scolastico Francesco Rosati – un progetto di “Attività psicomotoria funzionale” elaborato dalla dottoressa Monika Deimanowicz, educatore professionale, psicomotricista funzionale, pedagogista e terapista che opera da diversi anni nelle scuole del territorio con interventi su queste tematiche. Siamo contenti come istituzione di aver contribuito a raggiungere questo importante risultato, in direzione della massima inclusione delle persone con disabilità, che comporterà peraltro la realizzazione di opere situate in aree vicine alle scuole cittadine».

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