Macerata

Camerino, in mostra le opere d’arte salvate dai luoghi del sisma. «Un segno di forza e speranza»

La mostra resterà aperta fino al 9 gennaio. Venti le opere esposte, provenienti da tutte le Marche e di proprietà di 17 enti pubblici ed ecclesiastici delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata

Con le opere salvate dai luoghi del sisma

CAMERINO – Opere d’arte salvate dai luoghi del terremoto, restaurate e che, con la loro bellezza, raccontano quanto da sempre sia importante la cultura nel nostro territorio. Resterà aperta fino al 9 gennaio, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, in via Le Mosse a Camerino, la mostra “Rinascimento marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma” a cura di Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi. Un progetto frutto della convenzione siglata da Anci Marche e Pio Sodalizio dei Piceni nel 2017, che si sono impegnati in un importante lavoro di recupero delle opere d’arte danneggiate, con il contributo della Regione Marche.

Venti le opere esposte, provenienti da tutte le Marche e di proprietà di 17 enti pubblici ed ecclesiastici delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, che sono state individuate dalla Soprintendenza e restaurate da professionisti unicamente marchigiani, in collaborazione con l’Università di Camerino e l’Università di Urbino. «Si tratta di un viaggio nella religiosità marchigiana attraverso un affascinante percorso stilistico e iconografico, ma mi preme sottolineare come la volontà di questa mostra sia ancora più profonda: rendere fruibili in maniera permanente le opere restaurate – spiega Pierluigi Moriconi della Soprintendenza dei Beni Architettonici delle Marche e curatore dell’esposizione -. Con questa esposizione, quarta tappa di “Rinascimento marchigiano” che abbiamo fortemente voluto noi della Soprintendenza, riconsegniamo le opere restaurate, a distanza di cinque anni dal sisma ai Comuni e agli enti ecclesiastici, ridando loro la collocazione originaria per quanto possibile».

Alcuni visitatori alla mostra di Camerino

Il restauro, oltre a riportare le opere al loro antico splendore, ha permesso di effettuare nuove attribuzioni e di acquisire nuove conoscenze relative alla tecnica pittorica e ai materiali usati dagli artisti. Diverse le autorità intervenute all’inaugurazione della mostra, oltre al sindaco Sandro Sborgia e al curatore della mostra Pierluigi Moriconi, anche l’assessore comunale Giovanna Sartori; la consigliera regionale Anna Menghi; Paola Camera della direzione generale del Ministero della cultura e Marcello Bedeschi, segretario generale Anci Marche. A fare da “ciceroni” tra le opere, invece, sono stati gli studenti dell’Istituto comprensivo “Ugo Betti”.

«L’arte è ancora protagonista nella nostra città perché, come abbiamo sempre sostenuto, accanto alla ricostruzione fisica va incentivata quella sociale e, indubbiamente, proposte culturali di questo tipo sono un incentivo a vivere i nostri territori e a visitarli – ha concluso il sindaco –. Ringrazio la Soprintendenza, l’Anci, la Regione e tutti coloro che vi hanno lavorato. Mi piace che siano proprio i bambini a illustrare le opere che sono esposte perché sono il futuro e sono i primi a dover raccontare e conoscere i tesori che tutti custodiamo e amiamo». La mostra resterà aperta dal venerdì alla domenica e festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

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