Macerata

Boccia (Confindustria) cittadino onorario di Treia: «Persone al centro della società e imprese al centro dell’economia»

Il numero uno degli industriali ha ricevuto oggi la cittadinanza onoraria. «Dobbiamo ripartire dalla cultura perché è proprio quando si ha un pensiero forte che si può parlare a bassa voce», ha spiegato

Da sinistra David Buschittari (vice sindaco di Treia), Vincenzo Boccia (presidente Confindustria) e Gianluca Pesarini (presidente Confindustria Macerata)

TREIA – «L’emozione non ha voce recitava una canzone italiana; ecco per me oggi è un po’ così» ha esordito il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia che, questa mattina, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Treia al teatro comunale della città alla presenza di istituzioni civili e militari e dei cittadini.

A fare gli onori di casa il vice sindaco della città David Buschittari che ha ringraziato tutti i presenti e ha ricordato le qualità del presidente Boccia e la sua attenzione sempre dimostrata ai territori colpiti dal sisma anche con l’istituzione di un fondo interno per le imprese danneggiate dal terremoto.

Il vice sindaco di Treia David Buschittari

«Un territorio maceratese molto variegato e fatto di imprese che necessitano di essere messe in rete – ha aggiunto il prefetto Iolanda Rolli -. Un territorio vivace e interessante che però ora, a seguito degli eventi sismici, ha bisogno di aiuto. Proprio dal lavoro deve iniziare la ripartenza cercando di dare sempre nuovi stimoli e impulsi all’imprenditoria».

Il prefetto di Macerata Iolanda Rolli

«Dobbiamo incontrarci, confrontarci e fare sistema – ha commentato il presidente di Confindustria Macerata Gianluca Pesarini -. Un grazie all’amico Vincenzo Boccia che ha sempre creduto nei nostri territori».

Il presidente di Confindustria Macerata Gianluca Pesarini

«L’industria deve fare sistema con l’agricoltura e dobbiamo smettere di giocare in difesa e ripartire all’attacco con scelte chiare e coraggiose perché con il populismo non si va da nessuna parte – ha precisato il presidente nazionale di Copagri Franco Verrascina -. Bisogna garantire reddito a tutti e metter mano alle infrastrutture mettendo sul mercato le nostre imprese e lavorando sulla qualità».

Il presidente nazionale di Copagri Franco Verrascina

«Siamo sempre stati fieri e orgogliosi ma non sempre capaci di promuovere il territorio e ‘venderlo’ – ha aggiunto il rettore Unicam Claudio Pettinari -. La provincia è sostenibile se siamo in grado di fare rete perseguendo sempre la strada della positività quando si incontrano le associazioni di categoria».

Il rettore Unicam Claudio Pettinari

Un grazie a Confindustria anche dall’Unimc, «perché ha sempre dimostrato vicinanza alle nostre attività grazie all’internazionalizzazione e agli investimenti destinati alle realtà straniere» ha commentato Ernesto Tavoletti che ha portato i saluti del rettore Francesco Adornato.

«Serve aggregazione per essere più forti e rappresentare al meglio le nostre identità – ha aggiunto Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio Unica -. Solo l’unità di intenti può sviluppare un grande volano economico sulla linea dell’innovazione e con una nuova vivacità imprenditoriale».

Il presidente della Camera di Commercio Unica Gino Sabatini

«Il ruolo del presidente Boccia è stato sempre molto coerente con i temi che abbiamo discusso in questi anni – ha proseguito Fabio Renzi, segretario generale di Symbola -. Un’economia basata sul minor spreco di risorse e sulla massima riutilizzazione per progettare al meglio i servizi. I nostri progetti sono molto apprezzati nel mondo e dobbiamo essere più fiduciosi senza omettere le contraddizioni e i ritardi che ci sono nel nostro paese».

Il segretario generale di Symbola Fabio Renzi

La parola poi al protagonista della giornata che, durante gli interventi precedenti, ha annotato tutte le osservazioni degli intervenuti.

«L’Italia è fatta di una lunga storia di tradizione e futuro e deve continuare a raccontare questo: Treia ha rappresentato il luogo di dibattito, non gridato, ma nel rispetto della diversità di vedute perché, ogni volta, con il confronto, diventiamo cittadini migliori e tutto ciò ci aiuta a progettare e pensare – ha commentato Boccia -. Dobbiamo quindi utilizzare le identità per aprirci e non per chiuderci ricordando sempre il senso di comunità. E le Marche lo sono, sono un territorio di comunità fatto da persone».

Il presidente di Confindustria ha poi sottolineato l’importanza del «lavoro a partire dalle infrastrutture che sono una parte fondamentale della costituzione di un paese perché collegano territori e includono persone. E poi dobbiamo fare sistema pensando alla collaborazione con i vari attori senza dimenticare mai l’importanza della cultura perché dobbiamo avere un’idea di società e non uno scambio con la politica».

«Le persone devono essere al centro della società e le imprese al centro dell’economia – ha aggiunto Boccia -. Non può bastare un tweet, oggi, per rovinare la reputazione di qualcuno. Dobbiamo ripartire dalla cultura perché è proprio quando si ha un pensiero forte che si può parlare a bassa voce al contrario di quando si ha un pensiero debole e si deve urlare».

Poi c’è l’importanza della vocazione europea «520 miliardi di manifatturiero esportato in tutto il mondo» e quella del lavoro, come sancito dall’articolo 1 della Costituzione italiana. «Cerchiamo di costruire un paese che vada oltre le dimensioni dell’ansia e dell’assuefazione che qualcuno invece vorrebbe fare proprie – ha aggiunto Boccia -. Il sogno e la speranza non devono rimanere confinati dell’infanzia».

«Sono onorato di ricevere la cittadinanza onoraria – ha concluso Boccia prima di ricevere la cittadinanza onoraria -. Le Marche sono il luogo del pensiero e Treia il luogo del dibattito».