Macerata

Bar e ristoranti chiusi, Confesercenti Macerata: «Decisione presa su dati della scorsa settimana»

«Sul Natale non voglio azzardare una previsione anche se con le fabbriche in ferie e le scuole in vacanza credo che si prospetta, per tutti, un nuovo lockdown; speriamo non sia così» ha detto Biagiola

MACERATA – Grande confusione, amarezza generale e timore per il periodo natalizio. È il sentimento generale di baristi e ristoratori in seguito all’ingresso della Regione Marche in zona arancione; abbiamo fatto il punto con il presidente di Confesercenti Macerata Alessandro Biagiola.

«Purtroppo, al momento, possiamo lavorare solo con l’asporto; un servizio che non dà nemmeno il minimo ristoro – ha spiegato il presidente di Confesercenti Macerata -. Quel che preoccupa maggiormente però è il fatto che ci sia totale confusione in relazione alle nuove disposizioni dato che i controlli ci dicono che non possiamo fare nulla e che il locale deve rimanere aperto solo per l’asporto mentre mi è arrivata voce che in alcune zone della regione c’è chi ieri mattina (domenica 15 novembre, ndr.) ha fatto le colazioni d’asporto facendo poi sedere i clienti nei dehors. Questo è sintomatico del fatto che ogni volta che escono nuove disposizioni è sempre difficile interpretarle».

«La cosa che maggiormente ci scoraggia è che questa decisione è stata presa venerdì pomeriggio ed è stata valutata su dati della scorsa settimana. Ormai è chiaro che i dati giornalieri e ufficiali non sono quelli reali viste le difficoltà relative alla grande mole di richiesta di tamponi – ha aggiunto Biagiola -. In relazione a quanto era stato detto dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli avevamo dei numeri stabili che andavano verso il calo e quindi pensavamo che nel fine settimana si sarebbe mantenuta la zona gialla invece non è stato così. Una comunicazione inoltre che è arrivata venerdì quando già molti ristoratori avevano acquistato cibo e prodotti per il fine settimana».

«Non mi vergogno nel dirlo ma credo che ci sia un Governo di dilettanti allo sbaraglio che non riesce a prendere una decisione e mantenerla per un periodo di tempo di modo da poterne vedere gli effetti, positivi o negativi che siano – ha aggiunto il presidente di Confesercenti Macerata -. Se si modificato i Dpcm ogni cinque giorni è chiaro che i risultati non siamo in grado di poterli toccare con mano. Senza considerare che oggi (lunedì 16) è giorno di pagamenti per tutti e le scadenze non sono state affatto rimandate».

In tutta questa amarezza c’è però anche una nota di positività (a metà). «Le risorse del primo Decreto Ristori, per la mia attività, sono arrivare la scorsa settimana – ha spiegato Biagiola –; questo è sinonimo del fatto che se si vuole la burocrazia viene azzerata. Allora perché non si agisce nell’immediato come per tutti gli altri sostegni economici? Da un lato dico bravi ma dall’altro penso “perché ci sono sempre stati ritardi e in alcuni settori continuano a esserci?”. Inoltre credo che non sia plausibile, nel 2020, avere davanti un Governo che non ha una mappatura dettagliata del proprio settore; è come se le mamme non avessero la lista della spesa».

Ora ci avviciniamo al Natale, cosa vi aspettate? «Sicuramente queste due settimane di chiusura non saranno facili – ha concluso il presidente di Confesercenti Macerata -. La gente già d’inverno esce meno e poco e le famiglie preferiscono non consumare e risparmiare. Poi c’è lo smart working che taglia tutta la fetta dei dipendenti pubblici che creano comunque l’indotto e la didattica a distanza lascia a casa studenti, docenti, personale scolastico. Sul Natale non voglio azzardare una previsione anche se con le fabbriche in ferie e le scuole in vacanza credo che si prospetta, per tutti, un nuovo lockdown; speriamo non sia così».

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