MACERATA – «L’Università di Macerata rappresenta un volano per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio, grazie al valore pubblico che crea attraverso la didattica innovativa, la ricerca scientifica di eccellenza e le attività di terza missione. Ma oggi l’Ateneo chiede uno sforzo in più alla comunità tramite il 5 per mille». È il rettore John McCourt a dirlo insieme al direttore generale Domenico Panetta, che hanno ribadito come la presenza dell’Ateneo nel territorio della provincia di Macerata e della regione Marche promuova anche le prestazioni economiche locali.
«Annualmente l’Università riceve ogni anno un totale che va da 15 a 20mila euro grazie all’impegno di circa 300 persone. È chiaro che questo numero potrebbe aumentare per rafforzare l’Università e di conseguenza anche la città. Pensiamo alle famiglie dei nostri iscritti, agli alumni, a tutti gli enti e alle aziende con cui collaboriamo. Sostenere l’Università di Macerata significa sostenere un Ateneo di qualità, impegnato nella formazione inclusiva e nella crescita culturale e personale delle nuove generazioni».
I fondi raccolti attraverso il 5×1000 nel 2024 saranno destinati al supporto del benessere e della vita comunitaria delle studentesse e degli studenti iscritti all’UniMC. Un’offerta culturale, sportiva e ricreativa in grado di realizzare il progetto di una «università a tempo lungo» per l’aggregazione e il benessere della comunità universitaria. Tra i prossimi progetti, che si aggiungono a quelli già avviati come la rassegna di cinema in lingua inglese, coro e laboratorio teatrale, prolungamento degli orari di apertura delle biblioteche, si aggiungerà l’acquisto, in collaborazione con il Comune, di biciclette elettriche da mettere a disposizione della comunità universitaria.
Nel 2022 l’Ateneo ha originato redditi (stimati) di poco superiori ai 43 milioni di euro (Bilancio unico di Ateneo di previsione, esercizio 2022), con una comunità di oltre diecimila persone, tra studentesse e studenti e dipendenti sia del corpo docente sia del personale tecnico-amministrativo).
Per l’anno accademico 2023/2024 le iscrizioni al primo anno registrano un aumento del 2,17%. Questi numeri rappresentano l’importanza economica e culturale dell’Ateneo per la città e il territorio. Per non parlare della spinta alla digitalizzazione, alla riqualificazione e all’ammodernamento di palazzi storici, riprogettati anche in chiave di efficientamento energetico, a cui si aggiunge la ricerca di nuovi spazi e il ripensamento della loro destinazione d’uso, come nel caso del Socialab di recente inaugurazione, una vetrina, uno spazio di condivisione e visibilità per le attività della terza e quarta missione sia per la comunità accademica sia per i cittadini. Azioni che contribuiscono alla qualificazione e alla vivacità del centro storico della città
L’Ateneo sta rafforzando le collaborazioni con le istituzioni, gli enti, le imprese e le famiglie, anche in collaborazione con le altre Università, a partire da quelle della regione e della rete HAMU, l’hub creato per affrontare i problemi complessi in campo economico e sociale nell’area di Abruzzo, Marche e Umbria. UniMc, unica tra gli atenei marchigiani, è entrata a far parte di un’Alleanza Europea, Erua, una tra le più ampie per diffusione geografica, che raccorderà l’Ateneo maceratese con quelli di altre sette nazioni: Francia, Germania, Polonia, Spagna, Grecia, Bulgaria e Lituania.