Macerata

Appignano, post su Facebok con polizia e manette: Buldorini accusato di diffamazione

A presentare querela, a fine 2020, era stato il consigliere comunale con delega alle Politiche sociali. L'avvocato Giustozzi: «Sarà l’occasione per fare ancora più chiarezza sulla vicenda. Sembra difficile vederci un reato»

Il tribunale di Macerata

APPIGNANO – Post su Facebook con polizia e un uomo che mima il gesto delle manette, il segretario provinciale della Lega, vicepresidente della Provincia e ora candidato sindaco di Appignano Luca Buldorini è accusato di diffamazione. Ieri 17 aprile il giudice del Tribunale di Macerata Domenico Potetti ha trasmesso gli atti al presidente di Sezione per riunire il procedimento ad un altro già incardinato davanti a un altro giudice, Barbara Angelini, per fatti connessi.

Nel post pubblicato sul proprio profilo Facebook appariva l’immagine di un consigliere comunale con delega alle Politiche sociali, Danilo Monticelli, con un’auto della polizia e un uomo che mimava il gesto delle manette. Accortosi della pubblicazione social, il 31 dicembre del 2020 Monticelli presentò una querela ritenendo che quel post non fosse riconducibile a un semplice attacco politico ma che andasse a ledere la sua professionalità e la sua immagine di persona onesta. Il messaggio veicolato, per il consigliere comunale e direttore dell’ufficio postale, avrebbe potuto ingenerare dubbi sulla propria correttezza.

L’avvocato Paolo Giustozzi

La valutazione fatta dal consigliere fu condivisa anche dalla Procura che contestò a Buldorini il reato di diffamazione. Ieri Monticelli si è costituito parte civile con l’avvocato Laura Bozzi, poi il procedimento è stato rinviato per consentire la riunione con un altro procedimento pendente in cui il segretario leghista è accusato di diffamazione nei confronti dell’ex sindaco Osvaldo Messi sempre per un post su Facebook che Buldorini aveva pubblicato nell’ambito di una lunga querelle sorta dopo la cessione all’Inrca di un immobile al cui posto era prevista la realizzazione di una struttura residenziale per anziani. «Sarà l’occasione – ha commentato il difensore di Buldorini, l’avvocato Paolo Giustozzi – per fare ancora più chiarezza su una vicenda che ha attirato l’attenzione di organi politici della Regione e di un noto programma televisivo, fermo restando che sembra difficile vederci una diffamazione».

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