Macerata

Macerata, si accende il dibattito sull’antenna di Sforzacosta. Contigiani: «Localizzazione inadeguata»

La consigliera del Pd risponde all'assessore Laviano: «L’istanza è stata presentata da Iliad il 6 agosto 2020, cioè ad amministrazione precedente finita»

antenne 5G
antenne 5G

Macerata – Non si ferma il dibattito sulla nuova antenna 5G che la Iliad ha chiesto di realizzare sul piazzale della stazione a Sforzacosta. E, dopo l’assessore Laura Laviano che ha tirato in ballo la precedente amministrazione che non si è mossa all’arrivo della richiesta dell’azienda, ora è la consigliera Ninfa Contigiani (Pd) a rimettere “in fila” i tempi del progetto e a spiegare come la precedente giunta non potesse fare nulla.

«L’istanza è stata presentata da Iliad il 6 agosto 2020, cioè ad amministrazione precedente finita – spiega Contigiani, la prima a portare il “caso” dell’antenna in consiglio comunale -, nel mese di vacatio prima delle elezioni che sono avvenute il 20 settembre, tanto che l’amministrazione Parcaroli si insediò il 24 settembre. Questo rende chiarissimo come non si sia potuto fare nessun tavolo con l’operatore e perché la scelta va fatta adesso».

Macerata, la consigliera del Pd
Ninfa Contigiani

La consigliera, quindi, torna a ribadire come l’amministrazione non debba dire no al progetto, ma solo farlo spostare in un luogo che non sia a due passi dalle case, per questo era stata proposta contrada Boschetto, dove esiste già un palo con un’antenna.

Antenna di Sforzacosta: la proposta

«Il sindaco non può dire “nel territorio di Macerata mai e da nessuna parte”, ma il Comune può e deve circostanziare dove si può o non si può costruire con i permessi urbanistici per competenza ordinaria anche in attesa di strumenti di pianificazione come il Piano antenne – aggiunge la consigliera -. Il punto, infatti, è semplicemente dire di no a che l’impianto sorga lì, perché quella localizzazione è inadeguata sia per le distanze dalle abitazioni sia per l’evidente sproporzione dell’impianto con il resto del tessuto urbano. Poi se gli operatori non si accordano per contrada Boschetto, vorrà dire che Iliad troverà un’altra collocazione – che non deve necessariamente essere pubblica – perché è chiarissimo a tutti che l’opzione del piazzale della stazione serve all’operatore semplicemente a risparmiare dei costi. Volontà di risparmio e necessità di entrare nei territori velocemente rendono anche davvero improbabile che Iliad vada in giudizio in caso di diniego dei permessi, ma se anche fosse il Comune può resistere in giudizio per tutelare con il massimo dello sforzo la sua comunità».

Ti potrebbero interessare