Macerata

Riaprono gli atenei, tra caro affitto e trasporto. Nel Maceratese locazioni più care. Officina Universitaria: «Diritto allo studio a rischio»

Ad agosto 2023, secondo l'ultimo report Immobiliare.it, nelle Marche per l'affitto si spende mediamente 9,88 euro al mese per metro quadro, prezzo in aumento del 7,63% rispetto all'anno scorso

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(Foto di lil_foot_ da Pixabay)

ANCONA – Le università riaprono i battenti e per gli studenti fuori sede si ripropone il problema degli appartamenti in affitto. Un tema che era già esploso l’anno scorso con l’inflazione alle stelle e una impennata ai prezzi degli affitti, ma il problema, evidenziano gli studenti universitari non è solo trovare una stanza o un appartamento a un prezzo decente, quanto proprio «la disponibilità di posti letto, sia dal punto di vista pubblico (Erdis – Ente regionale diritto allo studio, ndr) che privato» spiega Martina Gagliardi, responsabile della comunicazione dell’associazione studentesca Officina Universitaria di Macerata.

Ad agosto 2023, secondo l’ultimo report di Immobiliare.it, nelle Marche per un immobile residenziale in affitto si spende mediamente 9,88 euro al mese per metro quadro, prezzo che risulta in aumento del 7,63% rispetto all’anno scorso (agosto 2022) quando bastavano 9,18 euro mensili al metro quadro. Negli ultimi due anni, il prezzo medio nelle Marche ha raggiunto il suo picco massimo nel mese di luglio 2023, con 9,96 euro al metro quadro, mentre il mese in cui gli affitti erano più bassi è stato il mese di dicembre 2021, quando per un immobile in locazione si spendevano in media 7,73 euro al mese per metro quadro.

Guardando ancora l’ultima rilevazione, quella di agosto 2023 e analizzando la situazione per provincia, emerge che nelle Marche l’affitto più alto si trova in provincia di Macerata, dove si arriva a spendere 11,44 euro al mese per metro quadro, mentre quello più basso è in provincia di Ancona, dove in media per un affitto si spendono 8,17 euro al mese per metro quadro. Nella provincia di Fermo si spendono 10,18 euro al mese per metro quadrato, nell’ascolano 10,72 euro al mese per metro quadrato e in provincia di Pesaro Urbino 11,08 euro al mese per metro quadrato.

«Anche se l’Erdis ha aumentato il numero di posti messi a disposizione per gli studenti borsisti, allo stesso tempo questi non sono sufficienti a coprire tutte le richieste e questo problema – spiega Martina Gagliardi – si somma alla mancanza di alloggi privati, infatti è sempre più difficile riuscire a trovare una casa in affitto». Officina Universitaria denuncia anche «le discriminazioni» che in alcuni casi vengono fatte «nei confronti degli studenti stranieri e di quelli del Sud Italia, nel momento in cui cercano di stipulare un contratto d’affitto».

Ma le criticità non finiscono qui, l’associazione studentesca degli universitari lamenta infatti che «per la prima volta dopo diversi anni, anche nelle Marche, tantissimi studenti idonei a chiedere la borsa di studio Erdis sia per merito che per reddito, sono stati esclusi per mancanza di fondi: questo porta ad enormi problemi – prosegue Gagliardi – perché studenti privi di mezzi si troveranno senza il denaro sufficiente per un alloggio, perché il contributo affitto che viene dato, nel momento in cui l’ente non riesce a fornire un posto letto, non viene erogato» e questo genera una criticità «nel garantire il diritto allo studio: questi ragazzi si troveranno nell’impossibilità di poter frequentare l’università».

Sul tavolo anche il tema dei trasporti, con il prezzo dei carburanti che ha subìto una impennata e che sembra non rallentare la sua corsa al rialzo: «Nonostante abbiamo avuto una proficua interlocuzione con il rettore dell’Università di Macerata, su un tema così importante per un ateneo come il nostro che aspira ad essere un campus, allo stesso tempo i miglioramenti che sono stati apportati non riescono ancora oggi a permettere una fruizione del trasporto pubblico locale effettivamente funzionale ed economicamente vantaggiosa per gli studenti, dal momento che gli abbonamenti sono cari e il prezzo dei biglietti è aumentato».

Aumenti che si sommano a quelli registrati sul fronte del trasporto ferroviario a livello nazionale: «Se quattro anni fa per percorrere la tratta Ascoli Piceno – Macerata in treno spendevo 9 euro, oggi ne spendo 11, che se sommati per tutti i weekend del mese e dell’anno scolastico diventano una spesa aggiuntiva sostanziosa» conclude Martina Gagliardi.

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