Macerata

Primavera e montagna, le ‘istruzioni’ per l’uso del Soccorso Alpino e Speleologico delle Marche

Le montagne tornano a popolarsi in primavera di escursionisti che vogliono approfittare del bel tempo per stare all'aria aperta. Occorre però rispettare alcuni accorgimenti per vivere questa esperienza in sicurezza

ANCONA – Con l’arrivo della primavera si risveglia la voglia di stare all’aria aperta e la montagna torna a popolarsi di escursionisti. Ma proprio questa prima fase di clima più mite, che apre le porte al periodo estivo, richiede una maggiore attenzione per i rischi che può comportare specialmente per i cosiddetti visitatori della ‘domenica’.

«La primavera – spiega Tarcisio Porto, presidente regionale del Soccorso Alpino e Speleologico – è una delle fasi più delicate per l’escursionismo in montagna: a quota 1.300 -1.400 metri di altezza, specie la mattina, possono essere presenti dei tratti ghiacciati, pericolosi soprattutto se non si ha la giusta attrezzatura e una buona conoscenza del percorso».

L’invito è quello a preparare l’escursione e a dotarsi della giusta attrezzatura, come scarponi da montagna, adatti ad aderire bene al terreno, o ramponi in caso di ghiaccio: attrezzature tecniche e non da città che «possono illudere l’escursionista di avere le giuste dotazioni» esponendolo quindi a pericoli. Oltre alle scarpe, spiega «è necessario portare con sé vestiario comodo e tecnico, come un giaccone impermeabile, nel caso in cui sopraggiunga un temporale, e che copra anche il cosiddetto ‘wind shear’ ovvero l’effetto moltiplicatore di riduzione della temperatura corporea causato dal vento su una persona bagnata dalla pioggia, che espone al rischio di ipotermia».

Tra i consigli di Porto c’è anche quello di dotarsi di un piccolo zaino, «non per forza da alpinista, con all’interno una batteria power bank che possa mantenere lo smartphone sempre carico, in modo da essere localizzabili in caso di intervento delle squadre di soccorso». «È successo anche questo inverno che alcune persone si siano perse in montagna dopo aver sbagliato sentiero, ma fortunatamente avevano il telefono carico ed abbiamo potuto rintracciarle».

In linea generale l’appello del Soccorso Alpino e Speleologico delle Marche è «a non sottovalutare la montagna. Tra le cause principali degli incidenti che avvengono in montagna c’è lo scivolamento, ecco perché è importante avere la giusta attrezzatura. Per le passeggiate più impegnative è bene farsi accompagnare dalle guide, che oltre a garantire sicurezza, riescono anche a trasformare l’escursione in una esperienza di turismo ambientale».

Nelle Marche operano nel Soccorso Alpino e Speleologico, 132 tra tecnici e operatori, di cui 100 alpinisti e 32 forristi (specializzati nelle ricerche in grotta). Tutto il personale ha una preparazione specifica nella ricerca dei dispersi nelle valanghe e nel soccorso sanitario. Cinque le stazioni, una per provincia, oltre ad una speleo ad Ancona.

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