Macerata

Macerata, l’amministrazione sul caso mense: «Vogliamo migliorare il servizio»

La giunta Parcaroli cerca di tranquillizzare i genitori che hanno lanciato una petizione per fermare la sperimentazione che dovrebbe partire da marzo

Macerata, il sindaco Sandro Parcaroli

MACERATA – «In un momento di crisi senza precedenti il centrosinistra si affanna a costruire un caso sul nulla parlando di “progetto già deciso”, di “esternalizzazioni” e di altre amenità in relazione alla questione mense. Al contrario il progetto sperimentale che è allo studio ha la finalità di intervenire su un sistema che ha margini di miglioramento». Non accenna a diminuire la polemica che si è aperta in città sulla sperimentazione che il Comune di Macerata vorrebbe avviare da marzo nelle mense di cinque scuole cittadine. Ma, dopo l’avvio di una petizione on line da parte di alcuni genitori, che ha superato le 750 firme, e le accuse da parte degli esponenti del centrosinistra, il Comune cerca di stemperare gli animi precisando che «nulla è stato deciso, ma verrà concordato la prossima settimana con le scuole e i dirigenti» e che «nessun servizio e nessuna mensa saranno tagliati».

«La preparazione dei pasti rimane totalmente in gestione diretta – spiega l’assessore Katuscia Cassetta -. La preparazione del cibo da veicolare è parcellizzata proprio per non creare squilibri e sovraccarichi di lavoro e consentire che la cura del pasto non venga alterata. Questo modello organizzativo, che consente anche un maggiore controllo, è già attivo nella mensa della scuola Padre Matteo Ricci da tre anni senza pregiudizio per la qualità del cibo servito. Non c’è ragione, dunque, di pensare che questa esperienza non possa essere utilmente replicata in altre mense scolastiche».

Il progetto, secondo l’intento del Comune permetterà «a una mensa servente e ben attrezzata, di cucinare i cibi (il condimento del primo piatto, il secondo e il contorno) per altre mense più piccole – ha aggiunto l’assessore alla Scuola -. Il primo pasto caldo verrà sempre cotto in loco e non stiamo parlando di trasporto di cibo cucinato industrialmente come anni addietro perché i piatti vengono sempre preparati dai nostri cuochi con le stesse materie prime. Tutto questo servirà a noi per capire se si potrà arrivare negli anni a una riorganizzazione totale delle mense scolastiche sviluppando nuove cucine, ben strutturate, con turni prestabiliti e con personale qualificato».

Nessun taglio alla qualità, quindi, o alle strutture esistenti, ma per la nuova amministrazione è arrivata l’ora di mettere mano alla gestione delle mense. «Non tutte le cucine delle mense sono grandi e totalmente ben attrezzate – ha precisato l’assessore Laura Laviano che ha sempre seguito la riorganizzazione passata delle mense collaborando anche con il servizio Asur -. L’attuale gestione ha rappresentato sicuramente un salto in avanti da quando le mense erano gestite in appalto. Dotare ogni scuola della propria mensa, seppur piccola e senza la presenza di tutta la strumentazione del caso, è stato possibile fino a oggi grazie alla collaborazione tra i cuochi e il consulente dell’autocontrollo, i quali hanno studiato procedure alternative per garantire la sicurezza alimentare. E’ arrivato il momento di mettere mano a tutta la gestione mense cominciando a pensare a più cucine meglio attrezzate e in cui tutto il personale già presente lavorerà in turnazione per far sì che non si debbano preparare con troppo anticipo alcuni piatti. Tutte le altre cucine rimarranno in essere per la cottura del primo piatto».

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