Macerata

Al Covid-Hospital è nata Eva. Il dottor Pelagalli: «Gestanti in mascherina. Se la mamma è positiva, bambino allontanato»

Il lieto evento nel reparto di Civitanova. È la prima nascita nelle Marche da una mamma risultata positiva al Covid-19. Il primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Macerata, Mauro Pelagalli ci spiega come funziona il parto in questi giorni di emergenza sanitaria

Il primo parto Covid a Civitanova Marche

CIVITANOVA MARCHE- È venuta alla luce questo pomeriggio al Covid-Hospital di Civitanova Marche. Eva, la bambina, di 3,7 chilogrammi, è nata da una mamma 37enne di Ancona positiva al Coronavirus.

«Poco fa, al termine di questa lunga giornata, un fiocco rosa, una notizia che ci dà speranza: al punto nascita Covid di Civitanova è nata Eva. È la prima nascita nelle Marche da una mamma risultata positiva al Coronavirus – ha commentato il presidente della Regione Luca Ceriscioli -. Per queste mamme all’ospedale di Civitanova è stato riservato un apposito ambiente, per garantire il parto in sicurezza sanitaria. Benvenuta alla piccola Eva e un grande in bocca al lupo alla mamma, con gli auguri di tutta la Regione Marche».

La classica scena da film con il papà che tiene la mamma per mano e le bacia la fronte durante il parto. Gestanti in ospedale con la mascherina; in caso di paziente positiva allontanamento immediato del bambino che però può ricevere il latte materno; papà a un metro di distanza dalla gestante durante il parto e un protocollo severissimo per l’ingresso nel reparto. A spiegarci come funziona il parto al tempo del Coronavrius è il dottor Mauro Pelagalli, primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Macerata.

Dottore, il reparto di Civitanova accoglie le gestanti positive al Covid-19 mentre a Macerata come state lavorando?
«Nel reparto di Macerata vengono accolte tutte le gestanti che non hanno sintomi sospetti o che comunque non sono risultate positive a eventuali tamponi. A Civitanova invece il reparto è dedicato alle mamme risultate positive al Covid-19 o che comunque presentano sintomi sospetti. Ovviamente le pazienti ricoverate precedentemente nel nosocomio della città costiera negative al Coronavirus sono state trasferite presso il reparto del capoluogo e quindi i parti, ad oggi, sono cresciuti, mediamente, di 1,2 al giorno».

Dottore, cosa significa nascere oggi, al tempo del Coronavirus?
«Già 15 giorni fa abbiamo attivato tutte le norme di isolamento per il reparto con relativo triage sia in ambulanza (nel caso la paziente arrivi con il 118), sia al pronto soccorso e anche in reparto e questo ci ha tutelato in maniera significativa. Nascere oggi significa trovare ovviamente un gruppo di professionisti in grado di gestire la paziente e il parto adottando tutte le misure divulgare dal Ministero e dall’Oms per evitare il minimo contagio che potrebbe interessare i soggetti positivi asintomatici. Tutto il personale è dotato infatti di dispositivi e le mamme, munite sempre di mascherina, sono ricoverate nelle stanze con una distanza di sicurezza. Oltre a ciò prevale ovviamente la dimissione precoce».

Il dottor Pelagalli direttore del dipartimento materno infantile di Macerata e Civitanova Marche
Il dottore Mauro Pelagalli primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Macerata

Se una mamma è positiva al Covid-19 può trasmettere il virus al bambino in grembo?
«Il virus non attraversa la barriera placentare e quindi no. Inoltre i numeri, per ora solo quelli, ci stanno dimostrando che il virus si dimostra “più benevolo” nei confronti delle donne, in particolare di quelle incinta, e dei bambini. Ugualmente, al momento, non ci sono linee guida che fanno preferire il parto cesareo a quello naturale nonostante, negli ultimi periodi, ci sia stato un aumento del primo. Dopo il parto la mamma però può allattare il bambino, ovviamente non direttamente, anche perché questo è un modo per passare al neonato molti anticorpi».

Nel caso di pazienti positive al Covid-19 come avviene il parto? È rischioso?
«Nel caso di soggetti positivi, dopo la nascita, avviene l’immediata separazione tra mamma e bambino; queste sono le disposizioni anche se al momento nella nostra Area Vasta. Se la donna è positiva e si trova in travaglio inarrestabile e arriva a Macerata partorisce qui, con una equipe di professionisti che sa esattamente cosa fare e segue tutte le procedure, e poi viene trasferita al Covid-Hospital di Civitanova. Nel caso di pazienti positive il parto non è rischioso ma è importante mantenere le buone condizioni materne e questo, di volta in volta, viene valutato dal rianimatore o dall’anestesista che sulla base delle condizioni polmonari della paziente decidono se procedere con il parto naturale o cesareo».

Il papà può partecipare al parto? Ovviamente non sono ammesse visite di altri parenti giusto?
«Se la mamma è positiva il papà non può assistere al parto. Se la mamma è negativa e non ha sintomi, il papà che vuole assistere al momento della nascita può farlo ma munito di mascherina, occhialetti e camice e a una distanza di sicurezza dalla mamma. Sono proibite ovviamente le visite di parenti, nonni, amici e conoscenti; nessun può accedere infatti in ospedale se non la mamma e il papà. Nel caso in cui quest’ultimo dovesse avere dei sintomi riconducibili al virus invece non può entrare, categoricamente nel reparto».

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