Macerata

Accoltellamento a Porto Sant’Elpidio, il mistero del cellulare scomparso. Indagini a tutto campo

I carabinieri del Reparto Operativo di Fermo stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita del giovane rumeno. Padre di un bambino di sei anni, Mihaita Radu lavorava in uno scatolificio della zona

La vittima Mihaita Radu e il luogo del ritrovamento del cadavere

PORTO SANT’ELPIDIO – Si indaga a tutto campo sull’accoltellamento di Mihaita Radu, il 31enne di origini rumene che è stato trovato all’alba di ieri nelle campagne elpidiensi con una serie di coltellate alla schiena. Rimane il mistero del telefonino che gli inquirenti non hanno trovato né nei pressi delle campagne eplidiense né a casa della vittima. I carabinieri del Reparto Operativo di Fermo, guidati dal tenente colonnello Gianluigi Di Pilato, stanno indagando a tutto campo per cercare di ricostruire le ultime ore di Radu.

L’ispezione cadaverica eseguita ieri sul corpo del 31enne, che viveva a Porto Sant’Elpidio e lavorava da cinque anni presso uno scatolificio di Sant’Elpidio a Mare, non ha mostrato particolari rilevanti oltre alla serie di coltellate inferte al giovane. Sul corpo non risultano altri segni di violenza anche se il magistrato potrebbe disporre, nelle prossime ore, un’autopsia sul corpo della vittima.

Un particolare che desta sospetto è che il cellulare del giovane non è stato ritrovato, né addosso a lui né nella sua abitazione. Da chiarire se sia caduto da qualche parte o se, volutamente, sia stato fatto sparire da qualcuno. Il 31enne invece aveva con sé le chiavi del suo appartamento, trovato completamente in ordine, e dell’auto posteggiata ancora sotto casa.

Le indagini dunque proseguono a tutto campo e non si esclude nessuna pista. L’idea, per ora ipotetica, che si sono fatti gli inquirenti è che il corpo di Radu sia stato portato lì presumibilmente dopo l’efferato accoltellamento. Questo perché nessuno, nella notte dell’omicidio, ha sentito grida e rumori particolari, nonostante la presenza di abitazioni.

Radu, in passato, aveva avuto dei precedenti con la giustizia che però poi aveva risolto. Grande lavoratore, molto conosciuto in città, era papà di un bambino di sei anni avuto da una precedente relazione con una donna straniera residente nell’elpidiense. Nell’ultimo periodo prestava anche soccorso come volontario presso la Croce Verde di Porto Sant’Elpidio dove tutti lo ricordano come un ragazzo educato, riservato e rispettoso.

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