Macerata

Macerata, 35milioni per ricostruire il Palazzo del governo e alcune sedi universitarie

Presentate le due ordinanze speciali firmate dal commissario Giovanni Legnini. Circa 19 milioni saranno destinati al recupero del palazzo dove si trovano la Prefettura, la Questura e il provveditorato

Da sinistra, Pettinari, Legnini, Adornato, Castelli

MACERATA – Quasi 35 milioni per recuperare otto edifici simbolo della città, a partire dal Palazzo del governo in piazza della Libertà per arrivare a diverse sedi universitarie. Le due ordinanze speciali firmate dal commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini per la città di Macerata ora sono pronte per essere attuate e la palla passa in mano alla Provincia, per quanto riguarda il palazzo del governo, e all’ateneo per le sue sedi istituzionali.

Quasi 19 i milioni destinati al Palazzo del governo, di cui 13 milioni 336mila euro serviranno per recuperare l’immobile della Prefettura (che comprende anche la loggia dei Mercanti), due milioni 520mila euro, invece, saranno investiti per il provveditorato e gli altri tre milioni 817mila euro alla Questura. 14, invece, i milioni riservati all’Università per per il recupero della sede di Giurisprudenza e di alcune sue sale simboliche come l’aula magna e l’antica biblioteca, dei palazzi Ugolini e Ciccolini, dell’ex Tribunale in via Garibaldi e di una palazzina in via Crescimbeni, tutti tutelati dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Per illustrare gli interventi previsti tutti i vertici istituzionali si sono ritrovati questa mattina (13 settembre) nella sede della biblioteca dell’Università di Macerata. Ed è stato il rettore Francesco Adornato che ha parlato di «una giornata storica da sottolineare con la matita bianca» ad accogliere il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, il sub commissario Gianluca Loffredo, l’assessore regionale Guido Castelli, il presidente della Provincia Antonio Pettinari, il prefetto Flavio Ferdani e il sindaco Sandro Parcaroli.

La conferenza stampa di presentazione delle due ordinanze speciali

«La portata di tutti questi lavori che riguardano sia l’ateneo che la Provincia portano al recupero storico che regala un nuovo Rinascimento all’intera città – ha aggiunto il rettore, che ha voluto al suo fianco anche il direttore generale Mauro Giustozzi -. Il ripristino di questi spazi, dal forte valore sociale e identitario, permetterà di ricostruire una città universitaria attrattiva, vitale e fortemente coesa con la comunità cittadina». Ma, come ha sottolineato il commissario Legnini, non basta avere le ordinanze, la vera sfida è nell’applicarle. «Abbiamo davanti la sfida dell’attuazione delle due ordinanze di agosto e ognuno deve fare la propria parte – ha aggiunto Legnini –. Da parte nostra abbiamo messo in campo un soccorso agli enti attuatori, velocizzando l’affidamento degli incarichi e dando anche un supporto tecnico e professionale, poi bisogna assumersi la responsabilità dei provvedimenti e attuarli». Il commissario, inoltre, ha anticipato altre due ordinanze speciali a cui sta lavorando il suo ufficio e che riguarderanno tutte le scuole e tutte le caserme del cratere.

Per quanto riguarda il Palazzo del governo, invece, soggetto attuatore sarà la Provincia e, come ha annunciato il presidente Pettinari, i «lavori partiranno dal provveditorato di modo che poi possiamo delocalizzare e spostare lì gli altri uffici della Prefettura e della Questura e proseguire negli interventi di ricostruzione. Abbiamo già effettuato diversi rilievi dello stabile e vogliamo andare avanti speditamente – ha concluso -, ma voglio sottolineare l’enorme soddisfazione di questo risultato raggiunto grazie alla sinergia e alla coesione delle istituzioni».

«Quando c’è collaborazione i risultati si raggiungono – ha concluso il prefetto – e sono molto soddisfatto che si possa restituire alla città una struttura fondamentale, ma che si possa anche ridare identità a una figura centrale dallo Stato sul territorio». L’assessore Castelli, invece, ha ribadito l’importanza dell’attuazione delle ordinanze e dalla responsabilità in capo ai soggetti attuatori.

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