Macerata

2021, i fatti di cronaca che hanno segnato la provincia di Macerata

Dall'omicidio di Rosina Carsetti al ritrovamento dei corpi senza vita della famiglia Canullo. Indagini, processi e avvicendamenti avvenuti in 12 mesi

MACERATA – Va in archivio il 2021, un anno, nel Maceratese, segnato oltre che dalla lotta (per alcuni resistenza) al Covid-19 e alle sue varianti anche da una serie di fatti di cronaca che hanno lasciato, loro malgrado, un segno nella memoria dei maceratesi.

La villetta in cui è avvenuto l’omicidio

Il primo, in realtà, è avvenuto alla fine del 2020: l’omicidio di Rosina Carsetti, la casalinga 78enne originaria di Matelica assassinata nella villetta di via Pertini a Montecassiano in cui per anni aveva vissuto insieme al marito Enrico Orazi. Nell’ultimo anno in quell’abitazione si erano trasferiti anche la figlia Arianna Orazi e il nipote Enea Simonetti e da quel momento gli equilibri familiari erano cambiati in maniera precipitosa.
L’omicidio di Rosina è diventato un caso di cronaca nazionale per tanti aspetti, due su tutti: il primo è che è avvenuto il giorno della vigilia di Natale (il pomeriggio del 24 dicembre 2020), in piena pandemia; il secondo è che era nato come una rapina finita nel sangue – a raccontarlo prima ai carabinieri poi in un programma televisivo erano stati gli stessi familiari dell’anziana che avevano indugiato non poco sui particolari di una rapina tanto violenta quanto stravagante -. Poi a febbraio del 2021 la svolta: la figlia Arianna e il nipote Enea sono finiti in carcere, il marito della vittima, Enrico Orazi, poco dopo, è stato raggiunto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari per due mesi. I tre, il 20 gennaio prossimo, compariranno davanti ai giudici della Corte d’Assise di Macerata.

A scrollare la tranquillità del capoluogo, il 16 gennaio scorso, è stata una brutale aggressione avvenuta a Macerata in corso Cavour. Un 36enne originario del Veneto da poco diventato papà era stato aggredito nella centralissima via del capoluogo davanti a un bar. Era stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Torrette ad Ancona in condizioni molto gravi. Su quella vicenda c’è un fascicolo aperto per tentato omicidio.

Il 20 luglio scorso, il capoluogo viene scosso da una morte tanto drammatica quanto improvvisa: quella di Federica Ciuffetti, mamma di 46 anni travolta da un bus mentre andava al lavoro. La donna era dipendente della Provincia, quella mattina (erano passate le 8) aveva parcheggiato la propria auto e stava raggiungendo a piedi il centro storico quando, poco prima di terminare l’attraversamento di piazza Guglielmo Marconi davanti al Convitto, era stata colpita alle spalle da un autobus della Contram. Il colpo l’aveva buttata a terra e la donna era stata sovrastata dalla ruota anteriore del mezzo. Un incidente terribile di cui inizialmente non si era accorto nessuno, né l’autista né i tre passeggeri che erano sul mezzo.

L’ingresso dell’abitazione della famiglia Canullo

Il 6 settembre è ancora Macerata a confrontarsi con la morte, questa volta di tre persone: padre, madre e figlio. Sono le 8 quando al civico 72 di Borgo Santa Croce piombano vigili del fuoco, 118 e le Volanti della questura. In casa vengono trovati tre cadaveri in avanzato stato di decomposizione, sono quelli dell’ex imprenditore 80enne Eros Canullo, della moglie Angela Maria Moretti, 77 anni, insegnante in pensione costretta al letto a causa di un ictus, e del figlio 54enne Alessandro, invalido dopo un drammatico incidente avvenuto quando era solo 20enne.
Nessuno fino a quel momento si era accorto della loro assenza, nessuno finché la sorella della 77enne che vive a Milano, non riuscendo più a mettersi in contatto con lei, aveva allertato i soccorsi. A chiarire le cause della morte saranno il medico legale Roberto Scendoni e il tossicologo Rino Froldi che stanno effettuando le ultime analisi prima di depositare gli esiti degli accertamenti autoptici.

Dopo poco più di un mese i riflettori si accendono su Monte San Giusto. È il 13 ottobre quando i carabinieri del Ros di Ancona insieme ai colleghi del Reparto operativo provinciale di Macerata fanno irruzione in un appartamento al civico 38 di via Carducci e liberano un turista londinese di 25 anni, Sam Kourosh Patrick Demilecamps. Per gli inquirenti il giovane era stato sequestrato a fini estorsivi, per la sua liberazione era stato richiesto un riscatto di 7.000 euro. Per quel sequestro sono stati arrestati cinque giovani (l’ultimo lo scorso 27 dicembre), l’indagine, ancora in corso, è coordinata dalla Procura di Firenze perché a Firenze sarebbe avvenuto il sequestro il 6 ottobre scorso.

Il 2021 è anche l’anno in cui è diventata definitiva la condanna a 12 anni per Luca Traini, il 31enne che il 3 febbraio del 2018 in un folle raid razzista sparò contro passanti di colore ferendone sei. Il 24 marzo scorso i giudici della Sesta sezione penale della Corte di Cassazione hanno confermato la condanna di secondo grado per il reato di strage aggravato dall’odio razziale e una serie di reati minori.

Sarà invece il 2022 l’anno dei processi di terzo grado per due delitti avvenuti nel 2018. Il primo è l’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi in un appartamento in via Spalato a Macerata il 30 gennaio del 2018. L’udienza in Cassazione è fissata per il prossimo 14 gennaio. Il nigeriano Innocent Oseghale è stato condannato in primo e secondo grado all’ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi.

Sarà celebrato, invece, il prossimo 17 febbraio dinanzi ai giudici della Prima sezione penale della Corte di Cassazione il terzo grado di giudizio per Muhammad Riaz, il muratore pakistano accusato di aver ucciso il 24 febbraio del 2018 la figlia 19enne Azka. Il delitto avvenne pochi giorni prima che la 19enne testimoniasse in Tribunale contro il padre. L’uomo è stato condannato in primo e secondo grado all’ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi.

Ma il 2021 è stato anche un anno di cambiamenti all’interno del Palazzo di giustizia di Macerata, con addii, perdite e insediamenti.

Il procuratore Giovanni Giorgio

L’1 aprile scorso è andato in pensione il procuratore Giovanni Giorgio, dopo 8 anni alla guida dell’Ufficio della Procura. Fu tra i primi a evidenziare il crescente fenomeno del consumo e dello spaccio di droga in provincia di Macerata e a coordinare, insieme ai propri sostituti, numerose e delicate indagini, tra queste quelle sugli omicidi del commerciante di pesce sambenedettese Pietro Sarchiè, della 18enne romana Pamela Mastropietro, il raid di Luca Traini e l’ultimo, poco prima del pensionamento, il delitto di Rosina Carsetti.

L’11 giugno il Tribunale di Macerata ha perso un rappresentante di spessore umano e professionale. Il magistrato onorario Marco Tarquinio Severini si è arreso a una malattia che non gli ha dato scampo. Aveva 66 anni. Dagli anni ’90 aveva lavorato come vice procuratore onorario prima a Camerino e poi, dal 2013, a Macerata, dove in tanti hanno apprezzato le sue qualità umane e professionali e in tanti hanno pianto la sua perdita.

Il 20 luglio scorso, invece, si è insediato il nuovo presidente del Tribunale di Macerata, il giudice Paolo Vadalà. A maggio il plenum del Csm aveva deliberato sulla nomina del nuovo capo del Palazzo di giustizia maceratese scegliendo il magistrato all’epoca in servizio alla Corte d’Appello di Perugia. Il posto di presidente del Palazzo di giustizia era vacante da oltre un anno, dopo il pensionamento dell’allora presidente Gianfranco Coccioli (1 febbraio 2020).

Il 16 settembre l’avvocato Jacopo Allegri è stato nominato presidente della Camera Penale di Macerata. Il nuovo direttivo è composto oltre che dal presidente dagli avvocati: Tiziano Luzi (vice presidente), Marielvia Valeri (segretario), Donato Attanasio (tesoriere), Donatello Prete, Gian Luigi Boschi, Fulvia Bravi, Pietro Siciliano e Piero Cavalcanti.

Nel corso dell’anno che si sta concludendo due sono stati gli avvicendamenti a capo di due delle quattro Compagnie dell’Arma in provincia: il 23 agosto in provincia è arrivato il primo ufficiale donna, il capitano Giulia Maggi, che ha preso il comando della Compagnia carabinieri di Tolentino, subentrando al capitano Giacomo De Carlini che dopo cinque anni alla guida della Compagnia ha assunto un nuovo incarico a Pordenone.
Poco dopo, il 14 settembre, il capitano Roberto Nicola Cara ha lasciato il comando della Compagnia carabinieri di Camerino per assumere l’incarico di comandante del Nucleo investigativo del Reparto operativo dei carabinieri di Crotone, il suo incarico di comandante di Compagnia è stato assunto dal capitano Angelo Faraca proveniente dalla Tenenza di Abbadia San Salvatore in Toscana.

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