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WhatsApp festeggia dieci anni: ecco la sua storia tra nuovi servizi e record

Ecco com'è cambiata l'app di messaggistica più famosa al mondo lanciata sul web nel febbraio 2009 e dal 2014 parte del gruppo Facebook

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Sono già passati 10 anni dalla nascita di WhatsApp. Eppure l’applicazione forse tra le più famose al mondo non sembra conoscere arresti nella sua crescita. Ripercorriamo in pochi minuti le tappe che l’hanno resa un “must” in ogni device elettronico che disponiamo.

WhatsApp è stata lanciata sul web store di Apple e di Android il 24 febbraio 2009. Lo scopo dell’app di messaggistica con l’icona verde era (ed è tuttora) quello di connettersi ai propri amici e familiari più facilmente. Sono bastati pochi mesi per capire che si prospettava un futuro roseo per gli sviluppatori, tanto che prima della fine del primo anno di vita è stata implementata la funzione di condividere, tramite chat, sia foto che video.

Personalmente l’ho scoperta solo nel 2013, ma in realtà erano già tre anni (da giugno 2010) che l’app permetteva la condivisione della propria posizione: una funzione molto utile soprattutto per coloro – come me – che hanno difficoltà a orientarsi con le sole indicazioni stradali.

A due anni dalla sua diffusione, nel febbraio 2011, WhatsApp ha reso fruibile la funzionalità delle chat di gruppo: fu un successo tanto che nel giro di pochi mesi si è raggiunta l’incredibile quota di un miliardo di messaggi spediti in un singolo giorno.
Ad agosto 2013 è stata implementata la possibilità di mandare i messaggi vocali, il che ha reso ancora più popolare l’applicazione e appetibile dai grandi marchi e nomi del web, tra cui Mark Zuckerberg. Nella primavera 2014 l’app viene utilizzata quotidianamente da oltre 500 milioni di utenti in tutto il mondo, cifra destinata a crescere ancora con l’incorporazione nel gruppo Facebook, perfezionata nell’ottobre dello stesso anno. Poi sono arrivate le due spunte, piccolo accorgimento per capire se il messaggio è stato recapitato e persino letto.

A inizio 2015 è stato sviluppato WhatsApp Web, la funzionalità che permette di usare l’app anche tramite pc, complice la crescente diffusione di sistemi di messaggistica concorrenti come Telegram.

Nel corso dell’anno l’utilizzo cresce ancora tanto che a febbraio 2016 si raggiunge la notevole quota di un miliardo di persone al mese. Neanche il tempo di festeggiare (si fa per dire) che nel 2017 viene stabilito un altro record per WhatsApp: il sistema viene utilizzato da un miliardo di persone al giorno. Durante l’anno vengono poi implementate altre features come la crittografia end-to-end, le video chiamate e l’app WhatsApp Desktop.

L’app non sembra conoscere ostacoli e viene utilizzata a inizio 2018 da 1,5 miliardi di persone al mese, nonostante alcune problematiche circa la chiarezza delle condizioni contrattuali modificate unilateralmente per cui è stata sanzionata dall’Antitrust.

Contemporaneamente esce WhatsApp Business App (usata oggi da più di cinque milioni di attività nel mondo) e, poco dopo, la chiamata di gruppo e la possibilità di aggiungere gli stickers per esprimere emozioni o stati d’animo in modo più efficace rispetto alle sole parole, in generale per una fruizione più coinvolgente e più userfriendly.

E ora? Cosa riserverà agli utenti la celebre applicazione dall’icona verde? Una precauzione in più per la propria privacy e la riservatezza dei messaggi. Per evitare che qualcuno con accesso al nostro telefono possa visualizzare le nostre conversazioni, si potrà utilizzare il Touch ID o il Face ID (identità tramite impronta digitale o il riconoscimento facciale), ma questa funzionalità è permessa solo per gli iPhone. Per ora.

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