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Ricerca, anche il liceo Rossetti nel progetto Extreme Energy Events

Il liceo scientifico di San Benedetto è tra le scuole italiane che fanno parte del piano "La scienza nelle scuole" del Centro Fermi della facoltà di Fisica di Roma, dall’Infn, dal Cern di Ginevra, del Miur

telescopio
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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il liceo scientifico “B. Rosetti” di San Benedetto del Tronto fa parte del gruppo di scuole che partecipano al progetto Extreme Energy Events (EEE) – La Scienza nelle Scuole, un progetto gestito dal Centro Fermi della facoltà di Fisica di Roma, dall’INFN, dal CERN di Ginevra, dal MIUR. «Si tratta di un’attività di ricerca scientifica che va avanti da più di dieci anni con l’obiettivo di rivelare la componente muonica degli sciami atmosferici estesi che giunge al suolo (EAS, Extensive Air Showers), in particolare di quelli generati da raggi cosmici primari caratterizzati da energia molto elevata», spiega l’istituto.

Protagonisti dell’innovativa esperienza scientifica e didattica gli alunni Federico Straccia e Sara Funari (IV E) che, guidati dal loro docente di fisica, il professor Giuseppe Filipponi, hanno partecipato al Congresso annuale che si è tenuto ad Erice lo scorso dicembre presso l’Ettore Majorana Foundation and Centre for Scientific Culture, presieduto dal professor Antonino Zichichi. L’idea di costruire una rete estesa di telescopi per raggi cosmici è stata fortemente voluta e realizzata dall’illustre fisico e oggi è una realtà importante della ricerca in Europa.

Il progetto
I telescopi EEE sono distribuiti sul territorio nazionale italiano, in Svizzera, in Spagna e sono ospitati per la maggior parte presso istituzioni scolastiche. «L’aspetto innovativo del progetto infatti consiste nel ruolo primario che viene assegnato a studenti e docenti delle scuole coinvolte. Squadre di insegnanti ed alunni, affiancate da personale di enti di ricerca, provvedono al compito fondamentale di costruire i rivelatori MRPC (Multigap Resistive Plate Chambers) nei laboratori del CERN di Ginevra, in maniera da renderli protagonisti dell’intera procedura di assemblaggio. I rivelatori MRPC vengono poi trasportati nelle scuole, dove sono montati in telescopi, la cui manutenzione e presa dati sono nuovamente compito degli studenti, assistiti dai loro insegnanti. I dati raccolti sono trasferiti presso il centro di calcolo del CNAF dell’INFN di Bologna (referente per il Rosetti il Dott. Marco Garbini) e qui ricostruiti e resi disponibili a ricercatori, docenti e studenti coinvolti nel Progetto», dice l’istituto.

Della rete EEE fanno parte, oltre il CERN, anche l’Università spagnola di Santiago di Compostela, il Liceo della Fisica e della Chimica di Mosca ed altre scuole superiori in Svizzera e in Francia.

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