ANCONA- La Politecnica delle Marche e i suoi ricercatori concentrano la ricerche accademiche sulle “optical tweezers”, le pinzette ottiche che, quest’anno, sono “costate” il Nobel per la Fisica al loro inventore, Arthur Ashkin.
Per l’università dorica le “pinzette ottiche” sono argomento di ricerca infatti già da alcuni anni. In particolare, in relazione alle proprietà dei cristalli liquidi, materiali alla base del funzionamento dei moderni schermi televisivi, dei telefoni cellulari e degli schermi dei computer. Le “optical tweezers” consentono di manipolare oggetti molto piccoli, con dimensioni che variano dal decimo al decimillesimo di millimetro, grazie all’utilizzo di un fascio laser focalizzato. La possibilità di muovere oggetti delle dimensioni di una cellula senza contatto diretto ha consentito alle “pinzette ottiche” di essere utilizzate in diversi ambiti della fisica e della biologia.
I laboratori di ottica, che ospitano un apparato realizzato interamente dai ricercatori proprio in vista dell’utilizzo di questa potente e versatile tecnologia, si trovano nel Dipartimento di Scienze e Ingegneria della Materia, dell’Ambiente ed Urbanistica della Facoltà di Ingegneria.