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All’ombra del Conero, è l’estate del Sup

Si tratta di una variante del Surf, che si differenzia da questo per il fatto di permettere a chi lo guida di stare in piedi, utilizzando una pagaia apposita. La parola all'esperto Marco Natalucci

ANCONA- Ogni estate ha i suoi simboli, ogni estate ha le sue mode. Un ingrediente fondamentale di questa Summer 2017 è senza dubbio il SUP, abbreviativo di “stand up puddle”. Si tratta di una variante del Surf, che si differenzia da questo per il fatto di permettere a chi lo guida di stare in piedi, utilizzando una pagaia apposita. La sensazione che si prova è quella del camminamento sull’acqua, con tutto ciò che ne deriva dal punto di vista dello spettacolo e della meraviglia. Attraverso il SUP ci si può differenziare in Cruising, perlopiù escursionistico, Downwind (con il vento alle spalle), più adrenalico, oppure WAVE, quello da onda più simile al Surf.

Il Sup, al di là della disciplina sportiva, è utile per tanti fattori. Primo fra tutti modella il fisico perché lavora direttamente sulle gambe e sulla loro funzionalità. Inoltre è stato dimostrato, di recente, che attraverso un’attività di Sup viene bruciato un gran numero di calorie dato dal fatto di rimanere costantemente in piedi. Un altro vantaggio considerevole di questa disciplina è legato al fatto che può definirsi assolutamente versatile. Il motivo di questa riflessione viene in rilievo perché è praticabile sia in solitaria, ricercando serenità e rilassamento, ma anche in comitiva, e come vedremo non sono rare le escursioni che vengono organizzate.

Per saperne di più ci siamo rivolti a Marco Natalucci del celebre punto vendita e centro specializzato “Restyling” di Numana (An). «Negli ultimi anni il Sup è una disciplina in continua crescita perché ti permette di stare a contatto con la natura evitando spese eccessive. Con la tavola puoi andare in posti inaccessibili ad altri mezzi, come le barche, e spesso vengono organizzate apposite escursioni verso luoghi inesplorati. Il Sup fa gruppo, e viene utilizzato soprattutto in comitiva».

Proseguendo nella sua analisi il titolare del negozio ci spiega che: «Tra vendita e noleggio si preferisce soprattutto quest’ultimo. Il concetto della proprietà è un concetto puramente italiano perché poi c’è il problema della gestione e del prezzo (comprare un Sup costa dai 5-600 euro a salire). Per andarci dieci volte all’anno conviene noleggiarlo e sta andando molto la pratica del gonfiabile. Arrivano con i motorini e se lo caricano, oppure nelle barche o nelle macchine. E’ più pratico e garantisce uguale divertimento»

E sulla scia del successo, stanno nascendo sempre più scuole per gli apprendisti lungo le spiagge all’ombra del Conero: «Non ci sono brevetti ufficiali da istruttori ma le scuole che insegnano sono sempre di più. Anche noi, dopo esserci documentati a lungo, diamo lezioni e quando vengono da noi siamo in grado di far diventare autonomi per divertirsi e girare liberamente con il Sup. Alba e tramonto sono gli orari preferiti dagli appassionati, e noi nell’occasione ci siamo specializzati nelle escursioni proprio in questi momenti della giornata».

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