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L’olio “Capolavoro della natura” è il preferito dai giornalisti del food

L'olio extravergine preferito dai giornalisti del food è marchigiano. Il premio della stampa "Orciolo d'oro" 2017 è andato all'oleificio Guzzini con sede a Osimo e Recanati

I Guzzini

OSIMO – Assegnato il “Premio della stampa dell’Orciolo d’oro”, il più antico concorso degli oli extravergine di qualità. Il tris dei vincitori di questa edizione, nelle categorie fruttato leggero, medio e intenso, sono nell’ordine un marchigiano, un umbro e un pugliese.

In una primavera che profumava già di estate si è celebrato il Premio, costola ultima nata dell’Orciolo. «Un premio pensato e creato otto anni fa per coinvolgere il mondo dei media e della comunicazione, chiamando giornalisti del food a esprimere il proprio giudizio», confida Marta Cartoceti, mente, testa e cuore della storica competizione nata 26 anni fa, e presidente di EnoHobby Club dei Colli Malatestiani.

Nella splendida Gradara, borgo fortificato medievale sulle colline marchigiane prossime alla Romagna, stretto attorno al famoso castello che la leggenda popolare lega all’amore di Paola e Francesca, a fine maggio sono stati eletti gli oli vincitori del “Premio della Stampa 2017”, al termine di una degustazione “bendata” che ha messo in fila una selezione degli extravergine finalisti delle altre categorie dell’Orciolo d’oro. La giuria, guidata da Giulio Scatolini, capo panel Unaprol e delle altre sezioni del concorso, era composta da Laura Placenti (Rai Linea verde), Daniela Capogna (Olivatessen magazines by Mercacei), Mara Nocilla (Gambero Rosso), Francesco Ranieri (Rai Cultura), Luigi Diotallevi e Claudio Salvi (Il Resto del Carlino) e Maurizio Ranucci (Gustando Magazine), con la partecipazione di Leonardo Vissone, tecnologo alimentare.

Ecco il tris degli oli primi classificati: il fruttato leggero “Capolavoro della Natura” dell’oleificio Guzzini con sede a Osimo e Recanati, delicatissimo e floreale (scelto all’unanimità da tutti i membri del panel). «Siamo molto orgogliosi per il nostro “Capolavoro” e anche per il “Bio”, hanno ottenuto entrambi una grande menzione», afferma il titolare Massimo Guzzini.

Al secondo posto il fruttato medio “Emozioni”, monocultivar di moraiolo, dell’azienda agraria Decimi di Bettona (Perugia), esuberante e giovanile, e al terzo il fruttato intenso “Affiorato” del frantoio Intini di Alberobello (Bari), potente e rotondo.

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