È ancora la stagione autunnale del melograno, un frutto che si può raccogliere da settembre a dicembre, oltre che un utile aiuto contro i mali stagionali. È stato anche definito un “super–food” o “alimento farmaco“, proprio per le sue notevoli proprietà e l’alto contenuto di composti bioattivi (antociani, flavonoidi, flavonoli), che lo rendono un anti-infiammatorio naturale. Ha inoltre un basso contenuto calorico, apportando circa 80-85 kcal ogni 100 grammi.
Ne scopriamo caratteristiche, utilizzi e possibili controindicazioni con la dottoressa Michela Abbatelli, biologa nutrizionista presso il centro medico di corso Matteotti 20 e presso la palestra Il David di Jesi, esperta in nutrizione generale e sportiva.
«Il melograno è un frutto molto ricco di vitamina A e vitamina C, aspetto che lo rende un ottimo alleato del nostro sistema immunitario – spiega la dottoressa Abbatelli -. Specialmente in questo periodo potenzia le nostre difese, contro affezioni come influenza e raffreddori. È inoltre molto ricco in fibre, consigliato quindi anche per chi soffre di stipsi».
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Spesso si legge che il melograno, come anche altri alimenti ricchi di antiossidanti, sono potenti antitumorali. Su questo punto la nutrizionista sprona a prestare particolare attenzione e cautela: «Non abbiamo dati certi sul fatto che sia un anticancerogeno. Essendo però un antiossidante, rallenta ed impedisce l’invecchiamento cellulare. Per questo potrebbe aiutare a prevenire l’insorgenza del tumore. Di certo possiamo solo dire che è un elemento benefico in quanto riduce lo stress ossidativo, coinvolto nella patogenesi tumorale».
Come possiamo consumarlo? Ecco il consiglio dell’esperta: «Si può usare in natura sfruttandone tutte le proprietà, ad esempio la mattina per arricchire lo yogurt, a pranzo e a cena nelle insalate, o anche semplicemente per uno spuntino».
Un’alternativa frequente è anche usarlo come spremuta o estratto, anche se, avverte la dottoressa, l’effetto non è identico: «Succhi e spremute fanno assumere l’alimento in quantità maggiori. Essendo un frutto, il melograno apporta molti zuccheri. Per questo, mentre il frutto è consigliato a tutti, il succo va valutato nell’ottica di una persona affetta da diabete o obesità».
E per chi soffre di acidità gastrica? È davvero sconsigliato? «Io consiglio sempre di provare – afferma la Abbatelli – anche per capire quale sia la propria tolleranza individuale. Magari ci si può limitare a non associarlo ad altri frutti come arance e mandarini». Un ultimo piccolo trucco, se non si vuole proprio rinunciare al melograno pur soffrendo di gastrite «lo si può associare a qualcosa di croccante, come un biscotto o una galletta».