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Il melograno: il “super-food” secondo l’esperta

La biologa nutrizionista Michela Abbatelli ci illustra le proprietà e i possibili usi del melograno, frutto che si raccoglie in autunno fino a fine novembre

È ancora la stagione autunnale del melograno, un frutto che si può raccogliere da settembre a dicembre, oltre che un utile aiuto contro i mali stagionali. È stato anche definito un “superfood” o “alimento farmaco“, proprio per le sue notevoli proprietà e l’alto contenuto di composti bioattivi (antociani, flavonoidi, flavonoli), che lo rendono un anti-infiammatorio naturale. Ha inoltre un basso contenuto calorico, apportando circa 80-85 kcal ogni 100 grammi.

Ne scopriamo caratteristiche, utilizzi e possibili controindicazioni con la dottoressa Michela Abbatelli, biologa nutrizionista presso il centro medico di corso Matteotti 20 e presso la palestra Il David di Jesi, esperta in nutrizione generale e sportiva.

«Il melograno è un frutto molto ricco di vitamina A e vitamina C, aspetto che lo rende un ottimo alleato del nostro sistema immunitario – spiega la dottoressa Abbatelli -. Specialmente in questo periodo potenzia le nostre difese, contro affezioni come influenza e raffreddori. È inoltre molto ricco in fibre, consigliato quindi anche per chi soffre di stipsi».

La dottoressa Michela Abbatelli, biologa nutrizionista.

Spesso si legge che il melograno, come anche altri alimenti ricchi di antiossidanti, sono potenti antitumorali. Su questo punto la nutrizionista sprona a prestare particolare attenzione e cautela: «Non abbiamo dati certi sul fatto che sia un anticancerogeno. Essendo però un antiossidante, rallenta ed impedisce l’invecchiamento cellulare. Per questo potrebbe aiutare a prevenire l’insorgenza del tumore. Di certo possiamo solo dire che è un elemento benefico in quanto riduce lo stress ossidativo, coinvolto nella patogenesi tumorale».

Come possiamo consumarlo? Ecco il consiglio dell’esperta: «Si può usare in natura sfruttandone tutte le proprietà, ad esempio la mattina per arricchire lo yogurt, a pranzo e a cena nelle insalate, o anche semplicemente per uno spuntino».

Un’alternativa frequente è anche usarlo come spremuta o estratto, anche se, avverte la dottoressa, l’effetto non è identico: «Succhi e spremute fanno assumere l’alimento in quantità maggiori. Essendo un frutto, il melograno apporta molti zuccheri. Per questo, mentre il frutto è consigliato a tutti, il succo va valutato nell’ottica di una persona affetta da diabete o obesità».

E per chi soffre di acidità gastrica? È davvero sconsigliato? «Io consiglio sempre di provare – afferma la Abbatelli – anche per capire quale sia la propria tolleranza individuale. Magari ci si può limitare a non associarlo ad altri frutti come arance e mandarini». Un ultimo piccolo trucco, se non si vuole proprio rinunciare al melograno pur soffrendo di gastrite «lo si può associare a qualcosa di croccante, come un biscotto o una galletta».

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