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Mark Zuckerberg e i nuovi guanti per la realtà virtuale

Il papà dei social network guarda al futuro tecnologico di prossima generazione e si interessa dei progetti con Oculus Rift, un visore che si indossa sul viso e permette un’esperienza 3D

Foto dal post di Mark Zuckerberg

Per Facebook è tempo di cambiamenti. Pochi giorni fa è stato rilasciato un aggiornamento che gli ha dato delle sembianze simili a Instagram e Snapchat grazie all’inserimento di novità come le Stories e i filtri e gli effetti da applicare a video e foto. Si tratta della possibilità di condividere immagini, in privato o sulla bacheca, che dopo 24 ore scompaiono nel nulla.

Ma questo è solo l’inizio. Mark Zuckerberg non si ferma e, anzi, mentre qualcuno sperimenta le trovate più recenti, lui guarda avanti e si interessa dei progetti con Oculus Rift, un visore che si indossa sul viso e permette un’esperienza 3D.

Nel 2014 la società che aveva creato questo prodotto e lo aveva lanciato su Kickstarter, una piattaforma di crowdfunding per la raccolta di fondi, è stata rilevata da Facebook e poco tempo fa Mark Zuckerberg ha mostrato in un post della sua bacheca come avanza la collaborazione con loro.

Si è presentato nel laboratorio di ricerca a Redmond, Washington, e qui ha incontrato il team guidato da Michael Abrash che ha gli occhi sul futuro tecnologico di prossima generazione.

Mark Zuckerberg nella foto ha un paio di guantini bianchi che sembrano più speciali di quelli che indosserebbe uno scienziato durante un esperimento.

Ha spiegato nella didascalia la loro funzione: “Stiamo lavorando su modi nuovi che consentano di interagire con la realtà aumentata. Se si indossano questi guanti, è possibile disegnare, come se si fosse su una tastiera digitale, e anche sparare ragnatele come farebbe Spider Man”. Questi, anche se mancano dettagli importanti che non sono stati descritti, si associano all’Oculus e sono stati pensati per funzionare insieme. L’idea è quella di inserirsi nel mondo virtuale non soltanto attraverso gli occhi, e quindi una visione, ma anche attraverso un’interazione corporea.

Pokémon Go, lanciato nel luglio 2016, aveva già dato un assaggio di quello che poteva accadere collegando un’app a dei luoghi reali geolocalizzati attraverso lo smartphone. Ora si tratta di capire come il luogo reale possa diventare fisico anche attraverso un altro senso, il tatto. Questo peraltro si unisce a un altro segmento di ricerca che Mark Zuckerberg non abbandona e di cui da un po’ non si sente parlare: il suo robot personale Jarvis. A ottobre, infatti, il CEO di Facebook, aveva lanciato un sondaggio per trovare una voce al suo assistente robotico personale, tale Jarvis, che non a caso aveva preso ispirazione per il nome da quello che fiancheggia Robert Downey Jr. nel film Iron Man. Il risultato dia bella ricerca? Lo stesso attore si è proposto di aiutarlo. Chissà se per i guanti sarà Spider Man in persona a fare i primi esperimenti.

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