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Chirurgia plastica: novità e tendenze

Dalla medicina rigenerativa al lipofilling: ci sono nuove tecniche meno invasive rispetto al passato. Ne abbiamo parlato con il medico estetico e chirurgo Luca Grassetti.

Aristotele lo diceva già nei tempi antichi: «la bellezza è la migliore lettera di raccomandazione». La citazione non sembra essere passata di moda e, anzi, dati alla mano, si può vedere come siano sempre di più le donne che ogni anno si rivolgono alla medicina estetica per migliorare il proprio aspetto fisico.

L’Italia è il nono Paese al mondo per trattamenti di chirurgia plastica (dati della International Society of Aesthetic Plastic Surgery la più grande associazione al mondo di chirurghi plastici estetici), con 418.760 interventi eseguiti, l’1,9% del totale mondiale. Guardando da vicino il Bel Paese, si nota come fra le regioni italiane dove esercitano i chirurghi plastici intervistati dalla AICPE (l’Associazione italiana di chirurgia platica ed estetica) soltanto il 2,06% è impegnato nella regione Marche, relativamente pochi rispetto alla Lombardia con il 18,94%, all’Emilia Romagna (10,75%), e al Lazio (16,88%).

Immagine tratta dal sito del dottor Luca Grassetti

I “ritocchini” più richiesti – Gli interventi che vanno per la maggiore fra le donne italiane sono la mastoplatica additiva, la liposuzione e l’intervento di rinoplatica, mentre i preferiti dagli uomini sono liposuzione, blefaroplatica e rinoplastica. Invecchiare con grazia e modificare alcuni punti poco armoniosi è possibile e, oggi, grazie alle nuove tecnologie, il risultato promesso è molto più naturale rispetto al passato. Il dottor Luca Grassetti, dirigente medico presso gli Ospedali Riuniti di Ancona – Università Politecnica, nella clinica di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, si occupa ogni giorno di migliorare l’aspetto esteriore dei suoi pazienti. Ecco cosa ci ha raccontato.

Dottore, oggi cosa vogliono le donne infatto di risultati estetici?

«È semplice… vogliono migliorare i difetti che non le rendono sicure di se stesse sul luogo di lavoro o nella società. Un tempo tanti difetti non potevano essere corretti, ora per fortuna non è più così. Io credo fermamente nella chirurgia del fascino e non in quella della bellezza. Cioè, ad esempio, un seno piccolo può essere molto più affascinante di uno grande portato male, quindi bisogna studiare attentamente caso per caso, solo così si possono accontentare tutte le esigenze al meglio».

Ci sono persone non idonee a questo tipo di operazioni?
«C’è da dire che ci sono tante persone depresse che pensano di risolvere i problemi con la chirurgia: c’è chi pensa di riconquistare l’amore perduto con il bisturi o di avere successo solo con le operazioni, ecco, quei soggetti non vanno assolutamente operati. Lo stesso vale per quelle persone iperperfezioniste o affette da dismorfofobia (la preoccupazione ossessiva per un difetto immaginario dell’aspetto esteriore ndr). Questi pazienti non saranno mai soddisfatti del risultato e quindi non vanno operati».

Quali sono le domande che i pazienti le rivolgono più spesso?

«La domanda che più frequentemente mi viene rivolta è cosa vede in me che non va. A quel punto io rivolgo la stessa domanda a loro: cos’è che la disturba, cosa non le piace del suo aspetto? Se c‘è qualcosa da poter migliorare si fa di tutto per accontentare i pazienti. Ovviamente solo nel caso in cui i benefici siano maggiori rispetto ai rischi. Ricordiamo che sono sempre procedure mediche e chirurgiche, e che quindi implicano la possibilità di complicanze».

Si sente parlare molto meno del cosidetto “silicone”, è finita un’era o semplicemente sono migliorate le tecnologie?

«Rispetto a dieci anni fa abbiamo mezzi molto più evoluti e le tecnologie ci permettono di ottenere risultati più naturali. Il silicone liquido è pericoloso e tossico, il corpo tende a confinarlo e quindi non viene più iniettato. Mentre, al contrario, questo materiale viene utilizzato ancora oggi all’interno di protesi mammarie, glutei e zigomi».

Quali sono le tecniche più moderne ed evolute per rinfrescare il viso in maniera naturale? In cosa consiste?

«La medicina rigenerativa è capace di stimolare alcune attività biologiche, favorendo la rigenerazione dei tessuti. Questa tecnica ha come obiettivo quello di riparare i tessuti deteriorati dell’organismo attraverso l’utilizzo di elementi di origine autologa, cioè derivati dall’organismo stesso. In sostanza viene iniettato nel corpo plama ricco di piastrine. Un’altra tecnica moderna per rigenerare la pelle e per distendere le rughe è il Nano Fat Grafting che sarebbe un’evoluzione del lipofilling, cioè grasso in nano particelle seguito dall’acido ialuronico».

Qual è il periodo migliore per sottoporsi a questo genere di trattamento?

«Direi che il momento migliore è il periodo invernale, per via degli edemi che potrebbero perdurare nei giorni seguenti».

Ormai anche le giovanissime decidono di sottoporsi a interventi di chirurgia estetica. C’è un limite di età secondo lei?

«Direi che il limite è 18 anni. Non si può operare al seno una sedicenne, è stabilito dal Ministero della Sanità, inoltre serve consapevolezza e sarebbe assolutamente fuori luogo procedere prima del completo sviluppo. Pensi che spesso sono gli stessi genitori a proporre questo tipo di interventi ai figli piccoli».

Prima di sottoporsi ad un intervento, quali consigli darebbe ad una paziente?

«In primis consiglierei di consultare più specialisti, di vedere in prima persona la struttura dove si verrà operati, di cercare opinioni e pareri anche online del medico e dell’equipe. Inoltre penso sia importante conoscere il curriculum di quel medico, se è conosciuto in letteratura scientifica, se ha prodotto articoli di rilevanza, insomma se è una persona informata e aggiornata sulle tecniche più innovative e sui prodotti migliori da utilizzare durante questo genere di procedure».

Insomma, grazie alle novità in campo scientifico e ad uno stile di vita sano oggi è possibile invecchiare molto meglio rispetto al passato e vivere più a lungo. Basta soltanto informarsi e vivere al meglio.

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