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Le scarpe Made in Marche protagoniste al Micam

Si chiuderà oggi a Milano la più importante fiera in Europa della calzatura. Anche quest’anno è stata massiccia la partecipazione da parte delle aziende del distretto calzaturiero regionale

MILANO – Si chiuderà oggi, mercoledì 15 febbraio, il Micam di Milano, la più importante fiera in Europa della calzatura. Anche quest’anno è stata massiccia la partecipazione da parte delle aziende del distretto calzaturiero marchigiano, in particolare quelle della provincia di Macerata e di Fermo. A questa  83esima edizione (in contemporanea con Mipel, la fiera della pelletteria) hanno preso parte 1405 aziende di cui 795 italiane e 230 provenienti dalla nostra regione. 42 le imprese del maceratese aderenti a Confartigianato Imprese che come affermato dalla presidente Moira Amaranti “hanno introdotto importanti elementi di innovazione sia nei materiali che nei processi produttivi”. 90 le aziende maceratesi aderenti a Confindustria (80 delle calzature e una decina delle pelletterie) pronte a vincere le sfide di un mercato in forte cambiamento, che deve fare i conti con nuove dinamiche commerciali e qualche criticità, come le sanzioni verso la Russia, che sono state rinnovate. “La sfida della qualità e della mercato si possono vincere – ha affermato Salina Ferretti, Presidente degli imprenditori Calzaturieri di Confindustria Macerata e Vicepresidente di Assocalzaturifici – rafforzando le nostre competenze distintive, accrescendo la nostra efficienza, credendo e investendo nella formazione”.

Altre 50 le aziende marchigiane associate a Cna che hanno presentato a Milano il portale Mood Market, un progetto promosso dalla CNA Federmoda nato dall’esigenza di creare un luogo virtuale in cui far incontrare le imprese per scambiare informazioni ed avviare collaborazioni produttive e commerciali. Nel portale Mood Market sono presenti varie tipologie produttive con particolare attenzione a quelle che operano in contro terzi e subfornitura (abbigliamento, maglieria, calzature, pelletterie, accessori per le collezioni moda quali bottoni, ricami, etichette, passamanerie, ecc.) Quindi è in grado di fornire un quadro completo di tutte le specializzazioni, che rappresentano le varie filiere del sistema moda marchigiano, costituito in particolare da piccole e medie imprese artigiane.

Quello che tramite le associazioni di categoria gli imprenditori chiedono nei prossimi mesi per salvaguradare la nostra manifattura è la tutela del made in Italy, investimenti in formazione, digitalizzazione, internazionalizzazione, credito alle pmi. I dati del Centro Studi Sistema di Cna Marche rivelano che nelle province di Fermo e Macerata il 2016 ha visto diminuire di oltre 500 imprese il tessuto dell’imprenditoria artigiana (42 aziende al mese hanno chiuso senza essere sostituite): la perdita maggiore è stata quella di Fermo, con il 4,2% di imprese artigiane attive in meno rispetto al 2015, superiore alla media regionale (-2,3%). Senza contare i danni provocati dal terremoto che ha messo in ginocchio molti terzisti, spaventato i clienti e fatto calare a picco le presenze negli outlet.

Il Micam è seguito in questi giorni da un gruppo di fashion e lifestyle blogger (Eleonora Petrella, Alessia Russo, Flaviana Boni e Valentina di Mammeaspillo), capitanate da Ilaria Barbotti, che attraverso uno storytelling digitale studiato per i social come Instagram e Facebook hanno dato ulteriore visibilità all’evento per conto della Camera di Commercio di Fermo. Spazio alla creatività con giovani studenti dell’Its Moda Calzature di Civitanova e Fermo che hanno sviluppato bozzetti e realizzato alcuni prodotti con stampanti 3D.

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