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Auto usate: da Bosch la soluzione per verificare i chilometri reali

Come controllare i chilometri reali su un'auto usata? La soluzione arriva dalla casa tedesca di componentistica che ha lanciato l'idea di un vero e proprio diario di bordo digitale in grado di registrare i chilometri percorsi

Il sistema Bosch-TUV

Acquistare un’auto usata sta diventando sempre più complicato: colpa dei furbetti del contachilometri che, approfittando della buona fede del compratore, diminuiscono i chilometri reali del veicolo per ricavare più soldi. Contro questa pratica, però, sta pensando di scendere in campo la Bosch. Ad annunciarlo a margine della conferenza Bosch Connected World a Berlino, lo stesso amministratore delegato del Gruppo Volkmar Denner.

L’azienda, infatti, insieme all’ente di certificazione tedesco TUV Rheinland, ha deciso di mettere a punto un sistema per smascherare questa pratica che, solo in Germania, comporta danni in termini economici per 6 miliardi di euro. Una cifra non indifferente che sembra aver convinto il colosso della componentistica e delle mobility solutions a correre ai ripari.

L’idea è quella di impedire questa truffa creando una sorta di vero e proprio diario di bordo digitale da posizionare all’interno dei computer del veicolo e in grado di registrare i chilometri percorsi. Grazie all’aggiunta di un connettore, la vettura potrà inviare la lettura del proprio contachilometri e, gli automobilisti, attraverso un’app dedicata e installata nel proprio smartphone, avranno la possibilità di controllare in tempo reale e in qualsiasi momento il chilometraggio raggiunto e confrontarlo con quello visualizzato nel display del veicolo.

Una volta venduta l’auto il sistema Bosch-TUV rilascerà un certificato che attesti con precisione il chilometraggio complessivo e che potrà anche essere condiviso attraverso internet, come nel caso delle piattaforme online per la vendita di auto di seconda mano. Una soluzione che punta a smascherare una volta per tutte i furbetti del contachilometri e che, qualora dovesse andare in porto, permetterebbe di acquistare auto usate senza il rischio di incorrere in truffe del genere.

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