Jesi-Fabriano

Zanzare in corsia

Con le alte temperature i reparti dell'ospedale Carlo Urbani vengono letteralmente invasi dai fastidiosi insetti. Lo sfogo di un cittadino e le contromisure dell'azienda sanitaria

L'ospedale Carlo Urbani di Jesi
L'ospedale Carlo Urbani di Jesi

JESI – Con l’estate, puntuali come un orologio svizzero, tornano le zanzare al Carlo Urbani. Reparti letteralmente invasi, in alcune giornate, da questi fastidiosi insetti. A segnalare il problema, attraverso una lettera indirizzata a Samuele Animali di Jesi in Comune, è uno dei tanti cittadini che quotidianamente si recano al nosocomio di via Moro.

«Spesso, quando si parla di sanità siamo tutti concentrati sui grandi temi: le liste d’attesa, il funzionamento del Pronto Soccorso, la carenza di personale ecc., dimenticando che esistono anche questioni, apparentemente marginali, ma che credo abbiano invece la loro rilevanza. Questioni, tra l’altro, che rischiano di mettere ingiustamente in ombra la grande disponibilità, professionalità, dedizione con cui opera quotidianamente il personale (tutto) e che ho trovato davvero straordinario – si legge nello sfogo -. Io trovo assolutamente deprimente e assurdo che i reparti ospedalieri siano letteralmente invasi da zanzare. Tante e anche grosse. Quando stavo in reparto assieme al mio vicino di letto ogni sera ne ammazzavamo almeno una quindicina e nonostante tutto la mattina ci ritrovavamo con diverse pizzicature e relative bolle. Personale, pazienti e parenti erano imbufaliti, sia per il fastidio ma anche, e soprattutto, per la preoccupazione, per niente infondata, di possibili trasmissioni di germi e batteri trasportati dagli stessi insetti. La Direzione Sanitaria, in maniera tipicamente Italiana ha fatto apporre cartelli in tutte le finestre raccomandandosi di tenerle chiuse per garantire il buon funzionamento del sistema di climatizzazione ed evitare l’ingresso di insetti. Ho sentito parlare di raccolte firme e petizioni da far girare tra i pazienti ed i parenti, ovviamente sostenute da tutto il personale anch’esso esausto e molto arrabbiato per questa situazione. In fondo penso sia sufficiente mettere zanzariere a porte e finestre, ma evidentemente chi governa il sistema è preso da questioni ritenute, sbagliando, più importanti».

Un annoso problema che, purtroppo, si ripropone continuamente.  A causarlo, ha avuto modo di spiegare l’Asur territoriale che è pure intervenuta in più occasioni, è la presenza di ristagno acque sotto al primo lotto del Carlo Urbani. Le elevate temperature degli ambienti fanno poi il resto, favorendo il proliferare delle larve. Le zanzare riescono infatti, grazie alle condotte, a risalire all’interno dell’ospedale, sfruttando gli interstizi.

«Tutti, me compreso, frequentiamo il Carlo Urbani e ci rendiamo conto dei problemi di questa struttura sanitaria, che vanno dal liste d’attesa, al collasso del pronto soccorso, fino a questioni apparentemente più limitate ma anche per questo più facilmente risolvibili, come quella delle zanzare – evidenzia Samuele Animali -. Il buon funzionamento del Carlo Urbani è essenziale per una comunità di oltre 100mila abitanti. Possibile che le istituzioni non se ne facciano carico? Che servano raccolte firme, che occorra “cavalcare” politicamente la questione? Con quali risultati poi, visto che ogni anno è la stessa storia?».

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