Jesi-Fabriano

Violenza di gruppo in una festa a Perugia: vittime 2 fabrianesi. La polizia sulle tracce dei ragazzi grazie anche ad una chat

Proseguono le indagini su quanto sarebbe accaduto in una villa con piscina e giardino a Perugia. Gli investigatori sarebbero vicini all'identificazione dei responsabili

FABRIANO – Una chat Instagram con tutti i partecipanti nascosti dietro nickname che invitavano a partecipare a una sagra in una frazione di Perugia. Due ragazze di Fabriano, di 20 e 24 anni, amiche, che decidono di partecipare. La serata del 18 luglio inizia all’insegna del divertimento e dell’allegria. Poi, però, l’incubo. Quando le due amiche vengono invitate a una festa in una villa. Una bella location con piscina e giardino. L’alcol scorre copioso e, poi, il buio.

I fatti

La 20enne fabrianese si ridesta da un forte stato di torpore quando sente le urla dell’amica che la sta chiamando. Apre gli occhi e vede un ragazzo sopra di lei, gira lo sguardo e vede l’amica tenuta da un altro ragazzo. Riescono entrambe a liberarsi e a fuggire. Le due ragazze hanno raggiunto un punto di polizia, a Perugia, per denunciare subito l’accaduto. Hanno fornito la località della casa con piscina, nel quartiere di Ponte San Giovanni. I poliziotti le hanno poi portate in ospedale.

La 20enne è stata sottoposta ad una visita medica che ha riscontrato i segni di un rapporto sessuale violento con lesioni del pavimento pelvico. Non si sa in quanti abbiano approfittato di lei prima che si svegliasse sul prato. Pare che i partecipanti alla festa in villa, molti magrebini, fossero almeno 8. La ragazza è in cura da una psicologa e si sta sottoponendo a cure preventive per scongiurare eventuali malattie veneree. «Nella giornata di ieri, 20 luglio – racconta il legare del foro di Ancona, Ruggero Benvenuto – la mia assistita è tornata a Perugia dalla Polizia per aver ricordato altri particolari e per consegnare la chat Instagram e le foto presenti». Sembra che, dalle indagini informatiche, gli agenti siano molto vicini a svelare l’identità dei partecipanti alla chat, partendo dai nickname. «Presumo che l’iter giudiziario sarà abbastanza veloce e che la ricerca della verità sarà accertata in breve tempo», la conclusione del legale della 20enne, Ruggero Benvenuto.

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