Jesi-Fabriano

Colle Onorato, quando il Verdicchio è una passione di coppia

Ad occuparsi di questa "giovanissima" cantina della Vallesina con un vigneto nella località Sant'Urbano di Apiro, sono Giulia Borioni e Luca Silvestri, cinquant'anni tondi tondi in due. Il vino, i primi premi, le difficoltà e la passione nella loro storia

Giulia Borioni

JESI – Lei, lui e il Verdicchio. In queste tre parole si può sintetizzare la storia della cantina Colle Onorato, giovanissima realtà enologica (ha solo due anni) della Vallesina con un vigneto esteso lungo la strada provinciale 117 ad Apiro, nel maceratese. Ad occuparsi di entrambe le realtà una coppia, Giulia Borioni e Luca Silvestri, cinquant’anni tondi tondi in due. Sono loro, con l’enologo Roberto Cantori, a prendersi cura del vino, dal filare alla tavola. Sono circa 17mila le bottiglie prodotte dall’azienda all’anno. Una piccola realtà ma che ha le idee chiare. E molto. «Sappiamo che in questo settore la concorrenza è notevole quindi cerchiamo di puntare sia sulla qualità e sulla tecnica sia su mercati “particolari”, nicchie in cui il nostro vino possa essere valorizzato nella maniera giusta», racconta Giulia, con una laurea in Agraria a Bologna e un corso da sommelier in tasca. «Sono da sempre stata molto vicina al mondo del vino e al mondo agricolo in particolare. Il primo è una passione coltivata nel tempo e cresciuta negli anni; il secondo, diciamo che è la mia seconda casa perchè già la mia famiglia aveva un’azienda agricola. I miei non producevano però vino da vendere ma per noi, per casa. E l’odore del mosto dalla cantina dell’abitazione, dove mio nonno lo lavorava, e che saliva alle altre stanze quando ero bambina ancora lo ricordo con piacere…».

Il vigneto in zona Sant’Urbano di Apiro

Oggi il vino è invece diventato il centro dell’attività di questa azienda: dalle vigne in località Sant’Urbano di Apiro si produce “La Giostra” e “Il Prologo”, Verdicchi dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc. Da questa campagna anche “Il Cortese” un rosso piceno Doc, nato da uve Montepulciano, Sangiovese, Lacrima e Merlot. E con la prima vendemmia anche le prime soddisfazioni. “Il prologo”, con una delicatisima etichetta disegnata dall’illustratrice Francesca Ballarini, che tratteggia con colori tenui un giullare di corte, ha vinto 2 Bicchieri del Gambero Rosso (la guida edizione 2019) e il premio “Qualità/Prezzo” nella guida Berebene 2019. «Questi riconoscimenti ci riempiono di orgoglio», commenta Giulia. «Sappiamo che la strada da fare è in salita, siamo agli inizi, ma siamo soddisfatti di ciò che facciamo e come lo facciamo». E così tra ricordi, immaginazione e tecnica e lavoro, i progetti non mancano. Presto in commercio un rosato e presto, in cantina, anche un Verdicchio Castelli di Jesi Docg Riserva con due anni di affinamento in dame di vetro di 54 litri, recuperate dalla cantina del nonno. Quel luogo del cuore dove tutto ha avuto inizio piano piano e dove tutto ritorna.

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