Jesi-Fabriano

«Via Jugoslavia? Anacronistica, cambiamogli nome». La proposta di Fratelli d’Italia a Jesi

Mozione all'ordine del giorno del Consiglio del 30 marzo, «la Jugoslavia non esiste più, opportuno, sensato e logico sostituire la denominazione»

Jesi, via Jugoslavia

JESI – Via Jugoslavia? Denominazione anacronistica, va cambiata. A chiederlo, con una mozione, è il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, che vuole che si incarichi la Commissione toponomastica – fresca peraltro di revisione – affinché si trovi un nuovo nome per la strada che, nel comprensorio “Largo Europa” dove la gran parte delle vie è intitolata a diversi Paesi del Vecchio Continente, ricollega via San Francesco a via delle Nazioni.

«Il maresciallo Tito, capo del governo della Jugoslavia dal 1943, morì il 4 maggio 1980 – argomenta Fratelli d’Italia nella sua proposta al Consiglio – dopo oltre vent’anni di guerre e tragici sconvolgimenti, quella Terra oltre l’Adriatico, nel frattempo trasformatasi in varie forme di Stato tra le repubbliche che ne componevano il corpo istituzionale, politico e sociale, il 21 maggio 2006 venne definitivamente sciolta e dalle sue ceneri nacquero le repubbliche indipendenti di Slovenia, Croazia, Serbia, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Macedonia e Kosovo. La Jugoslavia, dunque, non esiste più».  E quindi, conclude Fratelli d’Italia: «A Jesi permane un’anacronistica via Jugoslavia a cui appare opportuno, sensato e logico sostituire la denominazione».

Proseguendo oltre l’incrocio con via San Francesco, la strada di via Jugoslavia assume il nome di via Paladini, fino alla rotatoria all’incrocio con via Martin Luther King. 

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