Jesi-Fabriano

Via della Figuretta, il Pd invoca l’ampliamento per ridurne la pericolosità

I democrat di Jesi e Monsano scrivono una lettera aperta al sindaco Massimo Bacci per sollecitare un intervento di riqualificazione della carreggiata dissestata in prossimità di Fontedamo. «A breve uno studio di fattibilità», specifica il Primo Cittadino di Jesi

Il segretario Pd Jesi, Stefano Bornigia

JESI – Una lettera aperta sullo stato e relativa situazione viaria della strada di Via della Figuretta fra la città di Jesi ed il Comune di Monsano. A firmarla, i segretari Pd dei due Comuni, Stefano Bornigia (Jesi) e Ado Bastari. Una presa di posizione alla quale replica il sindaco Massimo Bacci, primo destinatario dell’istanza.

«Questo tratto di strada di poche centinaia di metri, oltre che dai cittadini residenti, è percorsa giornalmente da molte famiglie di Monsano che si recano a Jesi per lavoro ed altre attività socio-economiche e dalle tante famiglie jesine che, soprattutto d’estate, si recano sulla costa adriatica sia per lavoro che per villeggiatura fra Marina di Montemarciano e Senigallia – scrivono i due coordinatori democrat -. Detta strada è da sempre in condizioni molto critiche per la tortuosità e strettezza della careggiata e per l’elevato traffico di auto, furgoni, cicli e motocicli e talvolta anche di mezzi pesanti ed è stata spesso teatro di incidenti fra cui purtroppo alcuni anche mortali. Per contro su detta strada non sono mai stati eseguiti interventi degni di rilievo volti a diminuirne la pericolosità, soprattutto nel tratto iniziale adiacente all’albergo Federico II, dove non si è trovato niente di meglio che istituire un senso unico alternato, regolato da un impianto semaforico che per ironia della sorte è spesso fuori servizio e causa di ulteriore pericolo per l’incolumità dei mezzi e persone. Inoltre temiamo purtroppo che il traffico in questa via già molto sostenuto andrà a peggiorare in futuro poiché in zona Fontedamo, già sede del complesso ex Banca delle Marche, si prevede l’arrivo di nuove attività economiche che quasi certamente determineranno un aumento del traffico veicolare.

Per le suddette ragioni – è la richiesta avanzata da Pd – proponiamo che si provveda al più presto per una soluzione radicale che risolva definitivamente il problema, procedendo senza indugi all’ampliamento di Via della Figuretta, coinvolgendo in questo progetto sia i proprietari dei terreni frontisti sia gli operatori economici esistenti, risolvendo possibilmente con una rotatoria anche il punto dolente dell’intersezione con Via Ancona, coinvolgendo allo stesso tempo lo svincolo di Via Battistoni e con esso l’importante accesso Nord alla Zona Industriale. Pensiamo in definitiva che oggi possano esserci le condizioni favorevoli per realizzare questa importante opera, che andrebbe a migliorare notevolmente la viabilità e sicurezza stradale per i tanti cittadini di Jesi e Monsano che più volte al giorno debbono transitare per questa via».

«L’Area Servizi Tecnici del Comune di Jesi – è la risposta del sindaco Massimo Bacci – ha già effettuato una gara per individuare il tecnico a cui affidare il rilievo plano-altimetrico di via della Figuretta e delle relative pertinenze stradali, comprensivo dei confini delle proprietà e delle piante protette. Il professionista è stato selezionato e riceverà nei prossimi giorni il relativo incarico ufficiale. Questo studio permetterà di capire, tra gli altri aspetti, se vi è la possibilità di ampliare la sede stradale, evitando di utilizzare proprietà private. Qualora infatti vi sia l’opportunità di intervenire su area interamente pubblica, si guadagnerà tempo, senza attendere le necessarie procedure di esproprio dei frustoli dei terreni privati. Completato tale passaggio ed acquisiti tutti gli elementi utili, si procederà senz’altro, se tecnicamente possibile, alla progettazione dell’ampliamento che – converrete con me – con un minimo di buon senso e lungimiranza, si sarebbe dovuto realizzare contestualmente all’apertura del centro direzionale Fontedamo, magari utilizzando quegli ingenti oneri di urbanizzazione che tale struttura aveva generato alle casse comunali».

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