BRUXELLES – Trasferta in Belgio, a Bruxelles, sotto la sede dell’Unione Europea, per una delegazione della Fiom e Cgil di Ancona e di Fabriano, rappresentati da Pierpaolo Pullini componente della segreteria provinciale del sindacato, nonché responsabile per il distretto economico-produttivo fabrianese e Alessandro Belardinelli Rsu della Beko Europe di Melano. La delegazione ha partecipato alla manifestazione europea di IndustriAll indetta per contrastare le desertificazioni industriali «che stanno avanzando in tutto il Continente», dichiara Pullini. «Siamo qua per chiedere all’Europa investimenti importanti per il lavoro sano, per il rilancio dell’industria europea. Come delegazione Fiom e Cgil di Ancona e di Fabriano vogliamo lanciare il nostro grido di allarme perché in questa fase i territori dell’entroterra soffrono la crisi da oltre 15 anni e rischiano di crollare. Un esempio su tutti è proprio quello della vertenza Beko Europe che, se non invertiamo la tendenza, rischia di diventare un paradigma», conclude Pullini, riferendosi al tavolo di crisi aperto al ministero delle Imprese e del Made in Italy, prossima convocazione il 10 febbraio, sul Piano presentato dalla multinazionale turco/americana che prevede esuberi e chiusure di stabilimenti in tutto il territorio italiano.

La vertenza
Timidi segnali di apertura, ma si prospettano ancora settimane di vertenza e trattativa dura. Questo l’esito del quarto incontro del tavolo sulla vertenza Beko Europe e sul Piano industriale presentato dall’azienda il 20 novembre del 2024 che prevede oltre 2mila esuberi a livello nazionale (quasi 400 a Fabriano) e la chiusura di alcuni stabilimenti, tra i quali il sito di Comunanza, nell’ascolano, con a rischio circa 350 lavoratori. Nella sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del ministro Adolfo Urso, il 30 gennaio scorso si sono registrati dei passi in avanti in tema degli investimenti, con la multinazionale che potrebbe arrivare a 300milioni di euro.
E anche sulle chiusure dei siti e degli esuberi con Beko Europe che ha confermato la disponibilità a valutare ulteriori aspetti del piano, «che potranno essere compiutamente analizzati una volta emersa chiarezza sulla disponibilità degli strumenti di accompagnamento per i lavoratori e in base capacità dell’azienda di poter ridurre il livello dei costi fissi», hanno dichiarato al termine dell’incontro dalla multinazionale, ribadendo la disponibilità a proseguire le interlocuzioni con Governo, parti sociali e Istituzioni locali, «al fine di individuare in modo collaborativo soluzioni concrete che rendano la produzione e le attività che resteranno in Italia ed in Europa sostenibili nel lungo periodo».