Jesi-Fabriano

Jesi, verbali per chi passa col rosso in viale del Lavoro: a notifica decine di multe

Stanno andando a notifica in questi giorni le decine di verbali convalidati dalla polizia locale per i furbetti del semaforo rosso pizzicati dalla telecamera

Le vecchie telecamere spia al semaforo di viale del Lavoro

JESI – Automobilisti jesini indisciplinati e con la coscienza non proprio pulita, iniziate il conto alla rovescia: stanno andando a notifica proprio in questi giorni i verbali, a decine, relativi all’accertamento del passaggio con il semaforo rosso nei due incroci di viale del Lavoro, monitorati con le telecamere. Il sistema di controllo era entrato in vigore a fine luglio, accompagnato da una campagna informativa. Eppure, di furbetti ce ne sono stati diversi.

Le telecamere segnalano esclusivamente il passaggio dei veicoli con semaforo rosso. L’infrazione è sanzionata con una multa di 167 euro (che scende a 116,90 se pagata entro 5 giorni) e sei punti di sospensione nella patente e che è maggiorata fino a 222,60 euro nel caso in cui il passaggio avviene in orario notturno (155,87 se pagata entro 5 giorni). Qualora inoltre l’infrazione venga ripetuta per una seconda volta nell’arco di un biennio è prevista la sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi.

La polizia locale di Jesi, che incrementerà il proprio organico con una nuova unità a partire da novembre (29 tra agenti e ufficiali oltre a 2 vigili a tempo determinato), sta anche partecipando a gruppi al corso su “La gestione del comportamento del cittadino di fronte alla contestazione. Vissuti emotivi ed interventi efficaci” tenuto dal dottor Alessandro Suardi psicologo-psicoterapeuta, consigliere dell’Ordine degli Psicologi delle Marche.

«L’iniziativa – spiega l’assessore ai Servizi sociali Marialuisa Quaglieri – si inserisce in una collaborazione tra Asp Ambito 9, Comune di Jesi e Ordine degli Psicologici funzionale a formare il personale operativo, ma anche ad avere una ricaduta nel territorio, specialmente a beneficio di soggetti che vivono in condizioni di marginalità sociale o comunque di particolari difficoltà».

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