Jesi-Fabriano

Vallesina, tenta di uccidersi con il gas di una bombola: salvato in extremis dai Carabinieri

Qualche familiare, accortosi che l’uomo era sgattaiolato fuori casa nel cuore della notte, ha chiamato aiuto al 112 facendo scattare le ricerche. I militari hanno rintracciato l'auto nelle campagne di via Piandelmedico

Carabinieri
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JESI – Una tragedia sfiorata, una vita appesa a un filo che stava per spezzarsi se non fosse stato per la prontezza e il coraggio dei Carabinieri della Compagnia di Jesi che hanno salvato un uomo di 50 anni dalla morte. L’allarme è scattato nella notte (giovedì 16 luglio, ndr), verso le 3. Sopraffatto dalla disperazione, un uomo ha tentato di togliersi la vita con il gas. Ha raggiunto in auto una zona di campagna nei pressi di via Piandelmedico, ha accostato a bordo strada e con freddezza e lucidità ha messo in atto il rituale del suo drammatico intento, pianificato nei minimi dettagli. Ha saturato l’auto con il gpl di una bombola da cucina. Ha abbassato le sicure. Nessuna possibilità di ripensamento. Per assicurarsi morte certa, ha persino trovato il coraggio di infilarsi una busta di plastica sul capo. E in quell’ultimo drammatico viaggio voleva solo un compagno, il più fedele di tutti, il suo cane. Ha atteso così, accasciato sul sedile, la fine delle sue sofferenze.

Ma c’è chi la vita degli altri è pronto a difenderla anche a costo della propria: in extremis, prima che la tragedia potesse consumarsi, sono arrivati sul posto i Carabinieri del Nucleo Radiomobile allertati dalla centrale operativa del 112. Qualche familiare, accortosi che l’uomo era sgattaiolato fuori casa nel cuore della notte, ha chiamato aiuto al 112 facendo scattare le ricerche. Evidentemente il poveretto aveva già manifestato disagio e sintomi chiari di malessere, tali da far agitare chi gli stava attorno.

I militari sono riusciti ad aprire l’auto, aiutati in quelle delicate operazioni da una squadra dei Vigili del fuoco di Jesi e dai sanitari dell’automedica del 118. Sono riusciti a tirarlo fuori in tempo dall’abitacolo già saturo di gas. A quel punto lo hanno affidato alle cure dei sanitari, che lo hanno trasferito al Pronto Soccorso dell’ospedale “Carlo Urbani” per le cure del caso. È vivo, non per miracolo ma grazie alla prontezza degli uomini dell’Arma che sono riusciti a rintracciare l’auto e intervenire giusto in tempo. In una seconda fase, quando le condizioni di salute del 50enne lo permetteranno, si ragionerà sui motivi che lo hanno spinto a un gesto tanto tragico. E per quei motivi si cercheranno soluzioni e tutto l’aiuto possibile.  

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