Jesi-Fabriano

Tre donne si chiudono a chiave nel bar per paura di un molestatore sconosciuto

Sconcertante episodio ieri, 21 settembre, in viale della Vittoria a Jesi. L'uomo aveva inseguito una di loro che si è rifugiata nella pasticceria "Sogni di Zucchero" chiedendo di essere aiutata

Il bar-pasticceria "Sogni di Zucchero" di viale della Vittoria

JESI – Per circa mezz’ora tre donne si sono chiuse a chiave dentro il bar-pasticceriaSogni di Zucchero“, in viale della Vittoria.

Fuori dall’esercizio, infatti, uno sconosciuto, che aveva molestato, intimorendo e inseguendo, una di loro, continuava a fare su e giù, in auto, in una situazione che aveva finito per ingenerare estrema preoccupazione.

Il fatto è accaduto ieri sera, 21 settembre, e la titolare della nota pasticceria, Claudia Lancioni, che è anche consigliera comunale del MoVimento 5 Stelle, è ancora incredula per quanto è successo.

Claudia Lancioni, titolare di “Sogni di Zucchero”

«Dovevo prendere un dolce, erano circa le 20.00 – ricorda – e sono ritornata in pasticceria, una volta dentro ho visto che insieme a Marika, la dipendente, c’era una donna sulla quarantina chiaramente spaventata, entrata una decina di minuti prima chiedendo in modo concitato se poteva essere aiutata».

«La donna, la quale lavora proprio lungo viale della Vittoria, ha riferito anche a me, nello stesso modo concitato, che era appena uscita dal lavoro e che un uomo, in macchina, le aveva ripetutamente chiesto di salire a bordo, inseguendola si qui. Era scossa e su mia specifica domanda mi ha assicurato che non conosceva quel tizio».

A quel punto anche Claudia ha potuto verificare che un’auto, quella del molestatore «probabilmente una Volkswagen, Polo o Golf, grigia», passava ripetutamente davanti all’esercizio tanto che, vista la situazione «lei piangeva, io la consolavo, abbiamo deciso di chiuderci a chiave dentro per evitare eventuali altri problemi».

«Fatto tutto questo e visto che il tizio stava continuando a stazionare nei pressi, non restava a quel punto che far intervenire i Carabinieri, e ha chiamato Katia intorno alle 20.15. Ma nel frattempo, io ero uscita dal retro, il tizio in questione sembrava essersi deciso ad abbandonare il posto. Così, sempre Katia, ha approfittato della circostanza per accompagnare la nostra ospite involontaria a casa».

Al momento, comunque, non risulterebbero denunce.

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