Jesi-Fabriano

Totò Schillaci, da Mancini a Bonacci: a Jesi il bomber delle Notti Magiche

Il passaggio e i ricordi legati alla città dell'indimenticato capocannoniere azzurro di Italia '90, per la presentazione del libro “La mia prima volta. In campo con la Juventus” di Paolo Paoloni

Salvatore Schillaci e Paolo Paoloni

JESI – «Le “Notti Magiche”? Sono sempre il mio presente, quello per cui tutti i tifosi mi ricordano». Così l’indimenticabile Salvatore “Totò” Schillaci, bomber azzurro dei Mondiali in casa di Italia ’90, giusto trent’anni fa, ospite a Jesi e per qualche giorno in giro per le Marche per accompagnare la presentazione di “La mia prima volta. In campo con la Juventus”, il libro realizzato da Paolo Paoloni, storico presidente della Juventus Club di Jesi, e dal ricavato a sostegno dell’Aicu, Associazione Italiana Carlo Urbani.

Salvatore Schillaci con i titolari di H22

Quella di Totò Schillaci, giocatore della Juventus fra il 1989 e il 1992, con una Coppa Uefa e una Coppa Italia vinta, è fra le testimonianze raccolte nel libro, insieme a quelle di tanti campioni, tifosi comuni o vip, compresi l’attuale Ct della Nazionale, lo jesino Roberto Mancini, l’altra jesina Giovanna Trillini, l’elpidiense Neri Marcorè, la gloria della pallavolo Gigi Mastrangelo. E poi tanti giocatori, juventini ma anche avversari. Questa mattina 24 ottobre Schillaci, che di Italia ’90 fu capocannoniere, è stato ospite insieme a Paoloni del bar “H22-Gioventù bruciata” di via Paladini e qui, incontrando tifosi e appassionati, ha avuto modo di ricordare anche i diversi legami che riconducono la sua storia alle Marche e alla stessa città di Jesi. A partire proprio da Roberto Mancini.

«Un grande calciatore e un grande professionista, come sta dimostrando anche nell’incarico di Ct. Ho avuto con lui un buon rapporto» ha detto Schillaci, che di Mancini – il quale però non fu mai impiegato in campo- era compagno di squadra proprio in quella Nazionale azzurra di Italia ’90. Ma c’è ancora di più un altro elemento a collegare Totò a questa zona. «Proprio l’altro giorno- racconta il bomber azzurro- ho avuto modo di incontrare e rivedere da queste parti Augusto Bonacci (da calciatore e dirigente gloria della Jesina, con cui siglò fra l’altro il gol della vittoria al Dorico contro l’Ancona in C1 nel 1984, nda). È stato mio compagno di squadra al Messina, dove arrivò dalla Jesina insieme a Rossi e Buffone, portati dal d.s jesino Pieroni». Un “pacchetto” che, negli anni precedenti, aveva costruito l’ascesa in C1 della stessa Jesina.

«Il gol che ricordo con maggiore piacere di quelle Notti Magiche fu il primo con l’Austria, quando colpii di testa fra i due giganti al centro della loro difesa- ricorda Schillaci- fu quella la rete che mi aprì la strada. E per i tifosi che mi incontrano io sono ancora e sempre il Totò di quel Mondiale».

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