Jesi-Fabriano

Jesi, in tilt un altro semaforo

Prosegue l'anomala morìa di impianti semaforici. Stavolta tocca a quello, importante, che regola l'incrocio fra viale Papa Giovanni XXIII e viale della Vittoria

JESI – Nuovo “decesso” fra i semafori della città. Stavolta a spegnersi è l’impianto che regola l’incrocio fra viale Papa Giovanni XXIII e viale della Vittoria, importantissimo per consentire ai veicoli che sopraggiungono dalla zona nord di immettersi nella strada più trafficata di Jesi.

Un guasto inatteso, che ha costretto la Polizia locale a recarsi immediatamente sul posto per dirigere la viabilità ed evitare intasamenti o, ancora peggio, incidenti. Disagi per qualche ora e tecnici subito sul posto per tentare di risolvere il problema. Due i cartelli apposti in zona per segnalare agli automobilisti la pericolosità dell’incrocio.

Il cartello apposto nella zona del semaforo guasto

Sono dodici gli impianti attivi sulle strade di Jesi, tutti obsoleti e da riqualificare. A dirlo è stato l’assessore ai lavori pubblici, Roberto Renzi in occasione di un recente consiglio comunale, incalzato dall’opposizione. L’esponente di giunta ha chiaramente ammesso che i semafori sono vecchi e che andrebbero sostituiti.

«Da diverso tempo – ha denunciato Andrea Binci del Pd – la rete dei semafori cittadini evidenza gravi malfunzionamenti nei diversi incroci. Qualche mese fa, per lungo tempo, non ha funzionato il semaforo all’incrocio tra via Jugoslavia, via San Francesco e via Paladini, causando diversi incidenti stradali anche gravi. Saltata inoltre la sincronizzazione dell’impianto semaforico nel trafficato incrocio tra via San Giuseppe e viale del Lavoro, creando non poche difficoltà nell’attraversamento da parte degli automobilisti. Solite criticità poi per l’impianto semaforico tra via Gramsci e viale Verdi. Infine, il semaforo all’incrocio tra via Marche e viale del Lavoro funziona non sempre è performante. Entro fine anno l’Amministrazione si era impegnata a cambiare cinque semafori con tanto di cicalino. Siamo arrivati a metà novembre e non si hanno più notizie a riguardo. Nel frattempo, gli impianti continuano a collassare».

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