Jesi-Fabriano

Jesi, tigli da abbattere in viale Trieste: prosegue la protesta. Il Comune convoca una commissione con seduta pubblica

Sono state raccolte 184 firme per fermare la procedura di abbattimento. Giovedì 10 febbraio, in Comune si svolgerà una commissione consiliare urgente

La manifestazione spontanea di febbraio in difesa dei tigli di viale Trieste (foto Francesca Tilio)

JESI – Il Comune aveva annunciato sabato (5 febbraio) un intervento di manutenzione del verde pubblico che avrebbe previsto, con inizio da questa mattina alle 7.30, la potatura di alcune piante in città e la necessità di abbattere 12 tigli lungo viale Trieste poiché ammalorati e a rischio per la pubblica incolumità. L’intervento questa mattina non si è svolto, soprattutto a causa delle forti raffiche di vento e delle pessime condizioni meteo che avrebbero messo a rischio la sicurezza delle operazioni. Ma anche perché da sabato si è formato un movimento spontaneo di cittadini che dicono “no” alla decisione di abbattere quei tigli, che sono lì da almeno 110 anni o forse più.

Questa mattina (lunedì 7 febbraio) i cittadini – che nel frattempo hanno promosso anche una petizione con 184 firme consegnata al Comune per chiedere la sospensione della procedura di abbattimento – si sono ritrovati in un sit-in spontaneo e pacifico lungo viale Trieste. Nessuna manifestazione né intenzione belligerante, anzi: solo qualche cartello affisso al tronco dei “tigli condannati a morte” e la loro voce da far sentire tramite altoparlanti. «Sì, perché queste piante non sono morte come ci dicono – spiega Andrea Merci, esperta in biocomunicazione – tramite un apposito strumento che rileva gli impulsi elettromagnetici di ogni essere vivente, quindi anche degli alberi, la frequenza numerica data da questi impulsi viene trasformata in note: ed è come se riuscissimo a sentire la voce degli alberi. È una melodia che ci dice che la pianta è viva».

La manifestazione spontanea, cui hanno aderito circa una ventina di persone, è proseguita per tutta la mattina. Ma domenica erano oltre 200. L’obiettivo, difendere quei tigli e capire quale sia il piano del verde comunale e cosa prevede l’Amministrazione per il verde cittadino.

«Sappiamo che i tigli del viale sono malati da oltre dieci anni – dicono alcuni rappresentanti – ma non si doveva arrivare a una soluzione così drastica come l’abbattimento, si poteva tentare tramite degli agronomi, di intervenire per salvarli. Poi se sono morti, come ci hanno detto, perché non sono stati segnalati o recintati? Chiediamo che la relazione tecnica dell’agronomo del Comune venga resa pubblica e di avere la possibilità di nominare un contro perito per capire se possiamo fare qualcosa per salvarli». «Quello che contestiamo fermamente – dice poi la portavoce Valentina Fulvio – è la modalità con cui siamo stati messi al corrente dell’intervento. Il gruppo Jesi in Comune ha avuto il merito di informare i cittadini, ma la nostra mobilitazione è spontanea, nata dal basso, partendo dai nostri profili social e trovando sempre più consensi con la manifestazione di domenica durante la quale abbiamo raccolto le firme per la petizione».

Accanto ai cittadini, anche la consigliera comunale Agnese Santarelli (Jesi in Comune). Si è presentato al sit-in anche il consigliere di maggioranza Nicola Filonzi (JesiAmo), il quale poi ha convocato una commissione consiliare urgente sulla Gestione del Territorio, che si riunirà giovedì pomeriggio (ore 16,45) per discutere l’abbattimento dei 12 tigli di viale Trieste disposto dall’Area Servizi Tecnici a seguito della relazione presentata dall’agronomo a cui era stato affidato l’incarico per effettuare tutti gli accertamenti tecnici sullo stato di salute delle piante. L’incontro – come rende noto il Comune – che vedrà la partecipazione dei tecnici, consentirà di illustrare pubblicamente la relazione svolta dal professionista e capire le motivazioni alla base delle quali è stato prescritto l’abbattimento dei 12 tigli. La seduta sarà trasmessa in diretta streaming nel sito internet del Comune di Jesi, consentendo pertanto a chiunque di potervi assistere.

«A proposito di tale abbattimento – precisa l’Amministrazione – a differenza di quanto sostenuto da taluni, va chiarito che non sarà un intervento previsto a breve, dal momento che in questa fase di fermo vegetativo legato al periodo invernale i lavori sono concentrati esclusivamente sulle potature degli alberi presenti in città, secondo il crono-programma stilato dall’Area Servizi Tecnici. Le raffiche di vento della giornata odierna hanno rinviato gli interventi di potatura ai rami di tutti gli altri tigli di viale Trieste che si presentano in buona salute. Dal momento che per tale intervento è richiesto l’intervento di un addetto con la qualifica di potatore certificato, sarà concordato con lo stesso un diverso giorno per tali lavori».


I cittadini, che non intendono arretrare di un passo sulla loro difesa a oltranza dei tigli, avanzano anche un’altra interessante proposta: «se anche nella città di Jesi, così come in altre realtà d’Italia, fosse presente un “garante del verde”, cioè una persona non un politico, che sia garante della corretta gestione del verde pubblico, della sua cura e manutenzione, noi cittadini ci sentiremmo più tutelati nell’aspetto democratico della vivibilità della nostra città». La manifestazione spontanea con la presenza dei cittadini sotto ai tigli di viale Trieste, andrà avanti a oltranza finché non saranno prospettate soluzioni alternative. I sit-in di domenica e di questa mattina si sono svolti nel rispetto delle normative anti-Covid con distanziamenti e pacificamente. Hanno garantito il regolare svolgimento delle operazioni gli agenti del Commissariato, i Carabinieri e la Polizia locale che hanno seguito tutti i momenti delle giornate.

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