Jesi-Fabriano

Teatro Pergolesi, in arrivo Maria Amelia Monti, Paolo Calabresi e Valerio Aprea

Due appuntamenti da non perdere questa settimana al Massimo di Jesi. Mercoledì 13 marzo va in scena Miss Marple di Agata Christie, due giorni dopo, giovedì 15, è la volta di Qui e Ora scritto e diretto da Mattia Torre

Miss Marple, giochi di prestigio ©Lanzetta-Capasso
Miss Marple, giochi di prestigio ©Lanzetta-Capasso

JESI – Settimana densa di appuntamenti per il teatro Pergolesi. Promossa dalla Fondazione Pergolesi Spontini con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Jesi, in collaborazione con MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale e con il contributo di Ubi-Banca, la Stagione Teatrale 2017-2018 prosegue martedì 13 marzo alle ore 21 con il testo di Agata Christie e l’interpretazione di Maria Amelia Monti in MISS MARPLE, GIOCHI DI PRESTIGIO diretto da Pierpaolo Sepe, con adattamento teatrale di Edoardo Erba; la produzione è di Compagnia Gli Ipocriti.

“Miss Marple”, la più famosa detective di Agatha Christie, sale per la prima volta su un palcoscenico in Italia. E lo fa con la simpatia di Maria Amelia Monti, che dà vita a un personaggio contagioso, in un’interpretazione che creerà dipendenza. Con lei due attori di originale talento come Roberto Citran e Giulia Weber, e un gruppo di giovani dalla strabordante energia scenica. Adattando il romanzo, Edoardo Erba riesce a creare una commedia contemporanea, che la regia di Pierpaolo Sepe valorizza con originalità, senza intaccare l’inconfondibile spirito di Agatha Christie.

Giovedì 15 marzo è in scena sempre al Teatro G.B. Pergolesi, ore 21, lo spettacolo QUI E ORA scritto e diretto da Mattia Torre, con Paolo Calabresi e Valerio Aprea in una produzione Nuovo Teatro.

Qui e Ora
Qui e Ora

«Vi si racconta lo scontro tra due individui sopravvissuti a un incidente in scooter, alla periferia estrema di una grande città, nella sfiduciata attesa dei soccorsi – spiega il regista – Nel loro scontro si esprime il cinismo e il senso di lotta dell’Italia di oggi, questo Paese sempre idealmente a un passo dalla guerra civile, in cui la cattiva amministrazione finisce per generare sfiducia non solo dei cittadini verso le istituzioni, ma anche tra cittadini e cittadini, in un clima sempre più teso e violento, che trova il suo apice nella grande città».

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