Jesi-Fabriano

Stranieri e servizi a Jesi e in Vallesina, lo studio Cisl: «In calo, di più fra i giovani, maggiori difficoltà per le donne»

Studio sui servizi attivi nei Comuni del territorio rivolto ai cittadini stranieri, con particolare attenzione alle donne. A realizzarlo, per la Cisl che l’ha voluto, Inesa Buga, studentessa di Scienze giuridiche alla Università di Macerata

Giovanni Giovannelli, Inesa Buga e Danilo Capogrossi nella sede Cisl

JESI – Uno studio sui servizi attivi nei Comuni del territorio rivolto ai cittadini stranieri, con particolare attenzione alle donne. A realizzarlo, per la Cisl che l’ha voluto, è stata Inesa Buga, 25 anni, studentessa di Scienze giuridiche alla Università di Macerata, nata in Moldavia ma divenuta cittadina italiana proprio nel corso del tirocinio svolto presso il sindacato. Inesa è in Italia dal 2009 e presenta i risultati insieme a Giovanni Giovannelli, responsabile Cisl per l’area Senigallia – Jesi- Fabriano, e Danilo Capogrossi. Emergono le considerazioni: «Nell’analisi – dice Inesa Buga – dei servizi offerti sul territorio dell’Ambito 9, sono emerse la presenza di numerosi nuclei di origine straniera con problemi socio economici e scarsamente integrati, la mancanza di servizi per l’accudimento dei figli sotto i 3 anni e, altra problematica, lo scarso coinvolgimento delle donne straniere ai percorsi formativi per l’apprendimento della lingua italiana».

La popolazione straniera sul territorio di Jesi e Vallesina dell’Ambito 9 è calata fra il 2019 e il 2022, passando da 8.975 a 8.101 persone. Una diminuzione di 874 unità. Il Comune col numero più alto di stranieri nel 2022 ovviamente il più popoloso, Jesi, con 4.262 persone: le nazionalità più presenti da vengono da Romana, Bangladesh e Albania. Numeri importanti anche Filottrano (498), Maiolati Spontini (421), Castelbellino (409). Ma in percentuale i Comuni con presenza straniera più alta sono San Paolo di Jesi (13,3% sul totale della popolazione), Jesi (10,9%), Castelplanio (10,7%), Staffolo (10,4%). Attenzione al dato degli stranieri under 19: in questa fascia d’età, sono il 23,3% a Castelplanio, il 22,7% a Mergo, il 22,6% a Jesi, il 22,5% a Monte Roberto. Dunque, spesso, si passa da un decimo di presenza straniera sul totale della popolazione ad un quinto fra i giovanissimi.

Presi in analisi i servizi del Centro per l’Integrazione Sociale dell’Asp, quelli formativi dei Comuni o sanitari, i servizi sociali. Ad esempio, la Mediazione Linguistica Culturale dell’Asp viene garantito per le lingue albanese, rumeno, moldavo, amarico, arabo, bengali, bangla, cinese, cingalese, 16 singalese, curdo sorani, dhari, farsi, persiano, francese, inglese, spagnolo, georgiano, greco, macedone, pashtu, portoghese, punjabi, russo, somalo, tigrino, ucraino, urdu, bambarà, mandingo, yoruba, wolof, pular, turco, malinkè, soninkè. Viene erogato su richiesta, almeno 72 ore prima, dell’assistente sociale, in presenza, videconferenza o telefonicamente.

«Ma manca, ad esempio, una mediazione linguistica sanitaria, all’accesso in ospedale o ambulatori – spiega Giovannelli – quanto invece all’offerta formativa per il lavoro, la gran parte dei corsi gratuiti proposti dal Centro dell’impiego si rivolge però per la sua natura ad un pubblico prevalentemente maschile. Mentre per professionalità più aperte alla componente anche femminile, i corsi disponibili sono sostanzialmente a pagamento e anche cari».

Pur maggioritarie anche nella componente immigrata (il 53% ad esempio della popolazione straniera di Jesi), sono le donne le più escluse o le più distanti anche dall’integrazione e dai servizi a questa correlati, anche in termini di opportunità. Anche se c’è chi come il Centro Servizi per l’integrazione fornisce supporto per la preparazione all’esame di guida. Lo stesso ha fatto il Centro Islamico Al Huda, con la partecipazione di 28 donne bengalesi, marocchine, tunisine.

Evidenzia Inesa Buga: «I Neet, quei giovani che né lavorano né sono inseriti in percorsi educativi o formativi, sono in Italia per il 53% donne. Ma se fra gli italiani non vi è forte differenza fra uomini e donne, nella popolazione straniera le femmine Neet sono più del doppio dei maschi: il 46% delle giovani, contro il 24% degli uomini. Non è quindi solo il genere a incidere ma il fatto di essere contemporaneamente donna, giovane e straniera».

© riproduzione riservata