Jesi-Fabriano

Stazione ferroviaria di Jesi, se sei in carrozzina non puoi prendere il treno

«Una situazione inaccettabile. Barriere architettoniche e sensoriali impediscono ai disabili di usufruire del servizio» denuncia Renato Biondini dell'associazione "Luca Coscioni". Con lui anche il presidente Affas, Antonio Massacci. La posizione di Rete ferroviaria italiana

barriere architettoniche stazione Jesi
La scalinata che porta ai treni, barriera architettonica alla stazione di Jesi

JESI – Le persone con disabilità non possono prendere il treno alla stazione ferroviaria di Jesi.

E allora scende in campo la cellula di Ancona dell’associazione “Luca Coscioni” che oggi, 6 giugno, ha indetto una conferenza stampa proprio alla stazione.

Presenti il segretario Renato Biondini, il presidente Anffas Jesi e Vallesina, Antonio Massacci e, sulle loro carrozzine, anche Leonardo Pigliapoco, Lucia Giatti, Isabella Bordi, Luciano Bordoni. Una presenza significativa, la loro, proprio per attestare quanto sia ancora difficile superare le difficoltà che derivano, quotidianamete, dalla presenza delle barriere architettoniche. E la stazione cittadina non è che uno dei tanti esempi esistenti.

«Ci occupiamo di coloro che soffrono più di altri in questo nostro Paese – afferma Biondini – e, quindi, della difesa dei diritti dei malati, dei disabili, dei non autosufficienti».

Uno dei problemi maggiori delle persone con disabilità è il non potersi muovere liberamente nelle città.

Barriere alla stazione
Un momento della conferenza stampa con Renato Biondini

«Abbiamo indetto questa conferenza stampa alla stazione ferroviaria di Jesi perché diverse persone con disabilità motorie e sensoriali non possono prendere il treno, e ci hanno segnalato questa incresciosa situazione. È inaccettabile, ciò va a ledere i fondamentali diritti umani ed è una problematica che riguarda sì questa stazione ma anche altre sia marchigiane che italiane. Inoltre non va meglio per spazi e luoghi pubblici delle città».

Alla stazione di Jesi i problemi sono insiti soprattutto nelle scalinate dove una persona in carrozzina non può accedere ai binari 2 e 3 dove transita la maggior parte dei treni. Ne deriva perciò che non ne possono usufruire. Debbono andare ad Ancona, una stazione più grande e dotata di servizi, come la Sala Blu che assicura informazione, accoglienza, accompagnamento a bordo o all’uscita, carrello elevatore per le carrozzine.

«Le Ferrovie hanno risposto in ritardo a una nostra sollecitazione in merito. Guarda caso dopo la convocazione di questa conferenza stampa è arrivata la risposta. Che, però, è evasiva, in quanto sostanzialmente dice che nel 2019 si inizieranno a fare degli interventi se ci sarà disponibilità di risorse economiche. Inaccettabile».

Antonio Massacci
Antonio Massacci, presidente Affas Jesi e Vallesina

In sostanza, compatibilmente alla pianificazione finanziaria aziendale, Rete ferroviaria italiana ha fatto sapere, con una lettera indirizzata alla stessa associazione, che verranno, tra l’altro, riqualificati i marciapiedi con pavimentazione e percorsi tattili, installati tre ascensori per l’accesibilità al sottopasso, rampe a norma, riqualificazione delle pensiline e del fabbricato viaggiatori.

«Ma con minimi interventi economici – sostiene Biondini – si possono abbattere le barriere. Ci vuole la volontà politica di farlo. Vogliamo sensibilizzare i cittadini e le istituzioni in particolare, affinché sia rispettata la legge in tema di Peba – Piani eliminazione barriere architettoniche – e fare in modo di risolvere le varie criticità presenti sul territorio».

In carrozzina con i cartelli di protesta
In carrozzina con i cartelli di denuncia

Antonio Massacci ha ribadito il concetto: «La stazione non è praticabile con le sue barriere ma è un po’ tutta la città che ne è piena e l’incuria unita all’usura non fa che aggravare la situazione».

Le persone con disabilità «che sono qui, hanno testimoniato la loro difficoltà nell’accedere a edifici pubblici, esercizi commerciali, e a muoversi anche nelle strade, sui marciapiedi – ha ribadito ancora Bordini -. Per loro tutto è difficile». Presente, a sostegno, anche il consigliere comunale Samuele Animali.

barriere alla stazione
Le barriere architettoniche sono presenti ovunque, è stato rilevato

Anche la Regione è stata sollecitata all’impegno – mozione 333 di Sandro Zaffiri – «a intraprendere ogni azione utile nei confronti di Rete ferroviaria italiana affinché sia nella stazione di Jesi che in tutte le altre delle Marche vengano realizzati interventi di abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali al fine di garantire la piena fruibiltà dei servizi ferroviari da parte di tutti gli utenti».

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