Jesi-Fabriano

A Staffolo il primo muro della memoria per le vittime delle stragi e del terrorismo d’Italia

Il monumento sarà inaugurato sabato 18 settembre alla presenza delle autorità. Intervista a Giovanni Ricci, uno dei due figli dell'appuntato dei carabinieri Domenico Ricci, vittima dell’attentato di via Fani in cui morì il presidente della Dc Aldo Moro

STAFFOLO- «Ricordare è il nostro dovere, fare pace col passato una bella sfida». È emozionato Giovanni Ricci, uno dei due figli dell’appuntato dei carabinieri Domenico Ricci, vittima dell’attentato di via Fani di 43 anni fa in cui morì il presidente della Dc Aldo Moro, una delle pagine più buie degli anni di piombo e della nostra storia. Un’emozione che è dettata dal ricordo sempre vivo di quei gravissimi fatti che gli strapparono prematuramente il padre, ma che è anche sottesa dalla speranza di continuare a lavorare affinché i giovani non dimentichino quelle terribili pagine della storia. Il nome di Domenico Ricci insieme a quello di altri 380 caduti per mano della violenza, sarà riportato nel muro della memoria e della pace col passato che sorgerà a Staffolo, nel cortile adiacente alla chiesa di San Francesco. Il primo monumento dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi in Italia. Ne abbiamo parlato proprio con Giovanni Ricci.

Come è nato questo progetto?
«Il progetto è nato qualche anno fa su idea del cittadino di Staffolo Franco Costarelli che parlandone con il sindaco Sauro Ragni ha voluto condividere l’idea di un monumento alla memoria. In Italia si trovano strade o piazze intitolate genericamente alle vittime del terrorismo o delle stragi, ma non vi sono monumenti con riportati i nomi delle singole persone morte. Vogliamo fare esattamente questo».

Come sarà questo monumento?
«Sarà un’opera mastodontica, anche nelle dimensioni: 8 lastre di marmo da un metro e mezzo di altezza, realizzata dallo scultore Massimo Ippoliti con gli studenti del Liceo Artistico Mannucci di Jesi. I nomi sono quelli riportati nel libro “Per le vittime del terrorismo dell’Italia Repubblicana” edito dalla Presidenza della Repubblica e stampato dalla Zecca».

Una delle lastre di marmo con i nomi incisi

È un’opera fortemente evocativa che dialogherà con le nuove generazioni….
«La cosa bella è proprio questa. Staffolo sarà il primo paese d’Italia che avrà l’onore e il coraggio di raccontare queste dolorose pagine di storia ai ragazzi e lo farà attraverso la tecnologia, con il loro linguaggio: alla base del monumento sarà riportato un QR code che, inquadrato con i cellulari, rimanderà alle pagine del libro della Presidenza della Repubblica con la narrazione dei singoli episodi. È l’unico modo per garantire una futura memoria di questi fatti».

Un muro della memoria, ma anche un’istallazione dedicata a suo padre, nel paese natale.
«Staffolo così come il vicino comune di San Paolo di Jesi dove papà riposa, non hanno mai dimenticato mio padre. Accanto al monumento sorgerà un’installazione in bronzo con un orologio fisso sulle ore 9:05, il momento dell’agguato di via Fani e una targa in ottone che spiega come l’opera sia dedicata all’appuntato Domenico Ricci e alle vittime della strage di via Fani».


Sarà emozionante anche l’inaugurazione di questa opera.
«Sarà molto emozionante, perché parteciperanno autorità civili, militari e religiose, oltre che degli studenti delle scuole della regione. Prevediamo un grande afflusso di persone, per questo la cerimonia sarà anche trasmessa in streaming».
L’inaugurazione del monumento “Noi ricordiamo” è in programma sabato 18 settembre alle ore 9,30. Il progetto ha visto l’impegno del Comune di Staffolo, del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, dell’associazione Domenico Ricci e del Liceo Mannucci di Jesi. Importanti anche i patrocini: Camera dei Deputati, Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Ministero della Giustizia, Miur, Regione Marche, Provincia di Ancona, Associazione nazionale Carabinieri in congedo “Domenico Ricci” di Staffolo-San Paolo di Jesi, Cupramontana e Orciano di Pesaro.

L’appuntato Domenico Ricci alle spalle del presidente della Dc Aldo Moro

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