JESI – Lo spettacolo “Voglio la luna”, produzione della compagnia marchigiana Teatro Giovani Teatro Pirata con l’attore anconetano Fabio Spadoni, e ideazione e regia di Simone Guerro e Lucia Palozzi, ha vinto la 6/a edizione del Premio nazionale ‘Inclusione 3.0’ indetto dall’Università degli Studi di Macerata.
Il premio valorizza realtà nazionali e internazionali che quotidianamente operano per attivare percorsi e progetti volti all’integrazione delle persone con disabilità. La premiazione dei vincitori si terrà sabato 1 aprile ore 14,30, in occasione della Settimana Inclusione 3.0, presso il Polo Pantaleoni dell’Università di Macerata, aula blu (via della Pescheria Vecchia, 26, Macerata).
“Voglio la luna” è uno spettacolo ‘storico’ e di grande successo del Teatro Giovani Teatro Pirata, vincitore di premi importanti tra cui nel 2013 il Premio Eolo Awards come Miglior Progetto Educativo per il Teatro Ragazzi e Giovani. Nel 2010 è stato finalista al Premio Scenario Infanzia, nel 2014 ha partecipato al Festival Internazionale Culturale della Disabilità “Kultur Vom Rande” nella città di Reutlingen in Germania, e nel 2017 ha partecipato al LongLake Family Festival di Lugano. Dal 2011 ha effettuato 264 repliche in Italia e in Europa.
La diversità, e la valorizzazione della diversità, sono temi portanti dello spettacolo “Voglio la luna”. La conquista della luna rappresenta la spinta verso la conoscenza, la scoperta di sé e dell’altro-da-sé. La commistione di realtà e immaginazione è un altro dei temi dello spettacolo.A conquistare il pubblico, ad ogni replica, è la vicenda poetica di un ragazzino che riesce a catturare e portare nella sua cameretta la luna e che poi deciderà di lasciarla andare. Ma soprattutto conquista il talento e la simpatia irresistibile di Fabio Spadoni, attore professionista di Ancona con la sindrome di Down, e che ha recitato in produzioni importanti tra cui in “Orestea (una commedia organica?)”per Remo Castellucci e Socìetas Raffaello Sanzio.
Quello tra Fabio ed il teatro è un amore grande e sempre ricambiato, nato quasi per caso: dopo aver studiato informatica alle scuole superiori, Fabio ha lavorato come bidello nelle scuole. Spinto da sua madre Christiane, ex massoterapeuta con la passione per il teatro, ha partecipato al laboratorio teatrale per disabili diretto da Simone Guerro e promosso dal Teatro delle Muse di Ancona, e da lì è iniziata la sua carriera. Appassionato di informatica e di calcio, ora fa l’attore a tempo pieno.