Jesi-Fabriano

Sosta selvaggia sui parcheggi gialli: «la società ti fa sentire in colpa a essere disabile». Lo sfogo amaro di Alessia Polita

Alessia Polita è stata multata per aver posteggiato male la sua auto, lancia una protesta sull'inaccessibilità del centro

Alessia Polita di fronte al parcheggio giallo occupato indebitamente

JESI – Parcheggi gialli per portatori di handicap puntualmente/selvaggiamente occupati da chi non ne avrebbe titolo. E lei, Alessia Polita, ex campionessa di motociclismo, che su quella maledetta sedia c’è costretta dopo l’incidente sulla pista di Misano del 2013, deve arrabattarsi per posteggiare la macchina alla meno peggio. E nel farlo, si becca pure la multa. Oltre al danno, la beffa.

«La società certe volte ti fa sentire in colpa ad essere disabile», ammette amaramente affidando il suo sfogo ai social, tra rabbia e indignazione. «Oggi (giovedì, ndr.) sono andata in centro – racconta Alessia – e partiamo dal presupposto che per un disabile in carrozzina che è ben diverso da un disabile che deambula, trovare un parcheggio è peggio di cercare un ago in fondo all’oceano (c’è bisogno di spazio per l’apertura della portiera, devi controllare che quando apri la porta non ci sia una buca più grande di te…). Oltretutto quei pochi parcheggi che ci sono, sono occupati da macchine con le quattro frecce o come sempre da gente che non ha il cartellino. Ma se non li cogli sul fatto…tutto è concesso. Come sempre mi reco verso il parcheggio delle Grazie perché è l’unica zona meno pericolosa per scendere e dove non rischio di rompermi l’osso del collo…».

In centro, come nei centri commerciali, la sosta selvaggia sugli stalli gialli è una pessima abitudine. Lo conferma la stessa Polita che più di una volta si è imbattuta in macchine fuori posto e ha dovuto scontrarsi con la maleducazione e l’arroganza. «Quando sono andata al supermercato Arcobaleno ho visto due signori che risalivano in macchina, ovviamente nel parcheggio disabili senza cartellino – ricorda ancora arrabbiata – li ho ripersi e mi hanno risposto: “Tu non sai chi sono io! Io sono un finanziere” E io non ho potuto che rispondere: “bene, doppio coglione!“».

Tornando alla passeggiata impossibile in centro, i parcheggi erano tutti occupati «e non avendo alternative l’ho messa dove non c’erano le righe e mi sono presa una bella multa. D’accordo. La legge è uguale per tutti. Ma se vedi un cartellino disabili, ci vorrebbe un minimo di buon senso». Alessia si riferisce al fatto che chi è costretto su una sedia deve affrontare una serie di difficoltà per tentare di vivere una vita normale. «Non avete idea di cosa vuol dire stare in sedia, ma spero avrete un minimo di cervello per capire che se non blocco strade, se non mi metto sul marciapiedi se non ingombro strisce pedonali, se non mi metto in uno scivolo, potresti chiudere un occhio, perché sono una persona in sedia con le sue difficoltà – spiega – lo stesso occhio che devo chiudere io quando vado al cinema e mi mettono in un angolo sotto lo schermo perché non conto. Lo stesso occhio che chiudo quando prenoto un biglietto al teatro e mi esiliano in ultima fila, a non vedere niente. Lo stesso occhio che chiudo quando vado in centro e nonostante la bellissima e nuovissima pavimentazione non entro ancora in metà dei negozi. Pensate. Chiudo anche gli occhi se devo andare in bagno e mi metto dietro un cespuglio perché nessun bar in centro è accessibile ad una persona in sedia. Ora, non sono le 40 euro di multa perché non mi cambia la vita. Ma quello che la gente non capisce è che una persona in sedia non ha alternative di parcheggio, abbiamo una sedia con le complicazioni che ci portiamo dietro. Vergogna». «Io non mollo – conclude la ex campionessa jesina – solo che è davvero una lotta continua ogni giorno, non puoi manco rilassarti per andare a prendere un caffè». La protesta di Alessia andrà avanti oggi pomeriggio alle 15 quando offrirà la sua indignazione alle telecamere di una tv locale per far sentire il suo grido di allarme.

polizia locale
La sede della Polizia Locale di Jesi, in Piazza Indipendenza


La risposta del Comune.

«Alessia ha perfettamente ragione perché purtroppo il vizio di mettere le auto nei posti dei disabili ma anche dove si ostacola il passaggio pedonale è diffuso» ammette l’Amministrazione comunale, rendendo noto anche che da gennaio ad oggi la Polizia locale ha già fatto 18 sanzioni per veicoli nello stallo dei disabili (con sanzioni che vanno da 168 a 672 euro e sei punti decuratati sulla patente) e 108 per i divieti di sosta su strisce pedonali e marciapiedi. «Ma quando lei ha ricevuto la multa era perché intralciava la circolazione e anche un’altra vettura era stata multata, non si poteva fare altrimenti – precisano per spiegare il motivo di quella multa – la Polizia locale, arrivata in un secondo momento, aveva trovato lo stallo dei disabili vuoto. Ma è anche vero che se avesse segnalato lei, la Polizia locale sarebbe intervenuta e avrebbe sanzionato».

Le barriere architettoniche.
Altro nodo quello delle barriere architettoniche: esiste una legge del 1986 che impone ai Comuni di redigere il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba). «Dopo 30 anni, solo questa Amministrazione se ne è fatta carico – fanno sapere da Palazzo – il piano prevede interventi tra 500 e 700mila euro per rendere pienamente accessibili i 30 edifici scolastici della città, che saranno sistemati grazie anche a parte dell’eredità Morosetti. Poi, oltre a questi, il Piano ha verificato che servono tra i 2 e i 2,5 milioni per eliminare ostacoli dai principali percorsi pedonali individuati nello studio: sistemazione di strettoie, rampe inadeguate, gradini, semafori, attraversamenti pedonali fittizi. Stiamo intervenendo grazie a un contributo dell’eredità Cesarini. Invitiamo i cittadini al buon senso – conclude l’Amministrazione – e a segnalare eventuali abusi dell’utilizzo degli stalli per disabili».

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