Jesi-Fabriano

Jesi: silenzio, preghiere e tantissimi amici per l’ultimo saluto a Loretta Liera

Oggi pomeriggio, nella chiesa di San Giuseppe, i funerali dell'mprenditrice jesina morta a 49 anni. Nella sua omelia don Luigi Riccio ha invocato il conforto della fede e citato Sant'Agostino

Il feretro di Loretta Liera davanti alla chiesa

JESI – Un abbraccio forte, coeso ma rispettoso del dolore, quello stretto attorno alla famiglia di Loretta Liera per l’ultimo saluto all’imprenditrice jesina morta a 49 anni. La chiesa di San Giuseppe oggi pomeriggio non è riuscita a contenere quanti hanno voluto partecipare ai funerali e che non hanno retto alla tensione sciogliendo le lacrime per un gesto inaccettabile e incomprensibile.

Don Luigi Riccio, parroco di San Giuseppe, ha provato a confortare la mamma Gabriella, la sorella Laura col marito Andrea e le loro figlie Irene e Bianca, i tantissimi amici, ma ogni parola di fede appariva vuota di fronte alla tragedia della morte e il dolore del distacco. «Posso dire altre mille parole – aggiunge il sacerdote nella sua omelia – ma so che non riuscirò a consolare il non poterla vedere, abbracciare, toccare. Ma Loretta è qui con noi. Sant’Agostino diceva che una persona non muore davvero finché resta vivo il suo ricordo, quindi dobbiamo continuare a pensare a Loretta e a farla vivere nel nostro cuore». Il sorriso, la solarità, la gioia di condividere sono stati ricordati come i tratti distintivi di questa giovane donna, così determinata e amata da tutti. Una donna che si circondava di amici, di persone, che amava il buon vino, la tavola e l’allegria tanto da creare legami e allacciare relazioni tra le persone riunendole attorno al tavolo di casa sua. La sua gioia di vivere che non è bastata tuttavia a trattenerla.

È stato ricordato con commozione anche il padre Marco, storico imprenditore delle auto, mancato a marzo a causa di una terribile malattia. «Ora Loretta si ricongiungerà a lui», ha detto il parroco.

Il feretro di legno chiaro coperto di fiori bianchi e rosa

Toccante il ricordo dell’amico Paolo, di cui Loretta è stata testimone di nozze e amica fedele per tantissimi anni. «Solo due parole per salutarti – ha detto visibilmente commosso – grazie per essere stata nella mia vita e per il modo prezioso in cui l’hai fatto, scusa per non aver capito. Ora sei libera e serena, ti porterò sempre nel cuore». Paolo ha ricordato l’esuberanza bella, il modo sincero e vitale con cui Loretta sapeva offrire parole e consigli su tanti argomenti, dalla cucina alla politica, dalla musica al vino. Una grande capacità, la sua, di dare agli altri e di unire le persone anche se distanti. «Come ha fatto oggi, riunendoci tutti qui, per lei», ha chiuso tra le lacrime. Il feretro di legno chiaro, coperto di fiori bianchi e rosa e di una bella foto che la ritrae sorridente e felice, ha poi mosso verso il sagrato, salutato da uno scrosciante applauso. Poi l’ultimo viaggio verso il cimitero di Jesi dove riposerà.

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