Jesi-Fabriano

Sigilli a un bar di Jesi e licenza sospesa per 15 giorni: non solo irregolarità anti-Covid

Il locale era diventato ritrovo di persone chiassose e di pregiudicati, spesso si accendevano risse con danneggiamenti anche degli arredi e delle vetrine degli esercizi commerciali vicini

JESI- Gli agenti del Commissariato di Jesi hanno apposto i sigilli a un noto locale di Jesi, eseguendo quanto stabilito dal Questore di Ancona in base all’articolo 100 del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps). Il provvedimento è stato firmato nella giornata di ieri 26 febbraio e gli agenti ne hanno dato esecuzione questa mattina: disposta la sospensione per 15 giorni della licenza commerciale.

Il personale della Squadra amministrativa e di sicurezza della Divisione Pasi della Questura, coadiuvata da personale del Commissariato di Jesi, ha disposto la notifica del provvedimento sanzionatorio del Questore al titolare dell’attività, apponendo quindi i sigilli e il cartello di chiusura previsto dalla normativa. Di seguito alla presentazione di alcuni esposti, avanzanti dai residenti della zona e dai titolari di attività commerciali limitrofe a quello di cui è stata imposta la chiusura, sono stati avviati mirati accertamenti che hanno in breve tempo permesso di verificare come l’attività fosse divenuta sistematico ritrovo di soggetti (alcuni dei quali pregiudicati) che disturbavano la quiete pubblica con urla, schiamazzi e litigi. In alcuni casi gli avventori del locale avevano dato vita a vere e proprie risse, con danneggiamenti anche delle vetrine di esercizi commerciali contigui al locale. Accadeva anche di frequente che gli avventori urinassero fuori dal locale, dopo aver consumato bevande alcoliche.

Gli agenti durante la notifica del provvedimento di sospensione dell’attività


Gli accertamenti di Polizia amministrativa hanno complessivamente permesso di verificare come, da alcuni mesi, vi fosse uno stato di totale degrado nell’area contigua al locale, con tracce di urina e vomito anche a ridosso delle porte di ingresso degli altri esercizi e la presenza di soggetti intenti a consumare bevande alcoliche assembrati in modo tale da violare le disposizioni sanitarie anti Covid. «La situazione che si era venuta a creare – fanno sapere dalla Questura di Ancona in una nota – oltre ad allontanare tanti abituali clienti dalle attività commerciali limitrofe, è stata ritenuta idonea a creare un forte allarme sociale che destabilizzava e contrastava con i principi di legalità, mettendo a rischio la pubblica sicurezza. Il locale in passato, nel marzo e nell’aprile 2020 era stato contravvenzionato dalla Polizia Municipale per la violazione della normativa anti Covid-19 vigente, in quanto il suo gestore teneva aperto il bar, incrementando il rischio di contagio del virus».

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