Jesi-Fabriano

Sicurezza stradale significa rispetto delle regole

Per le celebrazioni dei 70 anni della Polizia Stradale al Circolo Cittadino di Jesi anche Alessio Cesareo, dirigente del compartimento Marche: «La prevenzione è fondamentale»

JESI – Alessio Cesareo, dirigente del dipartimento Marche della Polizia Stradale, ha illustrato ieri, 31 agosto, nella Sala del Lampadario del Circolo Cittadino, le tematiche inerenti la sicurezza e l’attività quotidiana degli agenti nell’ambito delle celebrazioni per i 70 anni del Corpo.

Il sindaco Massimo Bacci e il dirigente superiore Alessio Cesareo, comandante Polstrada Marche

Un convegno che ha rappresentato la giornata clou dell’evento – si chiude domani, sabato 2 settembre -, al quale hanno partecipato anche, in veste di relatori, Simone Procopio, medico principale dell’ufficio sanitario provinciale della Questura di Ancona, e il dott. Franco Burattini, psicologo e psicoterapeuta.

Da che cosa dipende la sicurezza per chi si mette alla guida?
«Il rispetto delle regole è alla base di tutto – ci dice Cesareo -. E per quanto riguarda la sicurezza stradale il rispetto delle norme di comportamento previste dal codice della strada sono essenziali, basilari, per evitare che il numero degli incidenti con feriti e morti cresca e, quindi, crei un dolore enorme alle famiglie e un costo sociale».

La Polizia Stradale dispiega qualcosa come 1500 pattuglie ogni giorno sul territorio nazionale, percorso da 42 milioni di veicoli…
«Noi abbiamo competenze specifiche in ambito autostradale e sulle strade di grande scorrimento, però è chiaro che dobbiamo prefiggerci degli obiettivi e su questi concentrare le risorse a disposizione. Non a caso attraverso la tecnologia e il massiccio impiego di personale le autostrade sono divenute più sicure rispetto a dieci anni fa e le statistiche dimostrano come gli incidenti siano diminuiti».

La prevenzione è il punto fondamentale dal quale partire?
«Bisogna passare attraverso la prevenzione per avere una popolazione di conducenti più corretta e rispettosa delle regole, sia nei riflessi della circolazione stradale che della vita degli altri».

Il sindaco di Jesi, Massimo Bacci ha portato i suoi saluti, accompagnato dal vice, Luca Butini. In sala, oltre a Carla Saveri, vice presidente del Circolo Cittadino che ospita in questi giorni anche la mostra fotografica sulla Polizia Stradale, il vice questore aggiunto a capo del commissariato di Jesi, Michele Morra, l’ispettore superiore Stefano Ortolani, comandante della Polizia Stradale di Jesi, il vice questore aggiunto Gennaro Natale, vice dirigente di Ancona, il capitano Daniele Carrozzo, comandante della Guardia di Finanza di Jesi, e per i Carabinieri, il tenente Maurizio Dino Guida per la Compagnia e il luogotenente Fiorello Rossi, comandante della Stazione.

Proiettato anche un breve filmato celebrativo che ha ripercorso la storia, dalla fondazione, l’11 novembre del 1947, quando pochi erano i mezzi a disposizione, essenzialmente moto, gli anni del terrorismo, la solidarietà con i soccorsi anche alle zone terremotate, le scorte, per “esserci sempre, vicino alla gente”.

Polizia Stradale che ha come simbolo il centauro alato e come patrono San Michele arcangelo – che viene celebrato ogni anno nella chiesetta di Coste di Arcevia -, quotidianamente impegnata a garantire la nostra sicurezza. Perché troppo spesso al volante o su una moto le lasciamo dietro di noi le regole, appunto, portandoci invece dietro velocità, distrazione, cellulari, abuso di alcool o droghe, stanchezza. Ed è questione di un attimo, l’incidente, dal quale non si torna più indietro.

Esemplare, in questo senso, anche la proiezione del documentario-film “Young Europe“, destinato soprattutto ai giovani. Dove si comprende bene che quell’attimo si sarebbe potuto evitare.

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