Jesi-Fabriano

Sette etti di hashish e quasi 9.000 euro: arrestati due ventenni jesini

In manette due ragazzi incensurati, un 23enne e un 20enne, trovati in possesso di hashish, cocaina, denaro contante e materiale per il confezionamento delle dosi

Due arresti a Jesi nel corso dell'operazione antidroga del Commissariato di Osimo

JESI – Sette etti di hashish, qualche grammo di cocaina, quasi 9.000 euro in contanti e tutto il materiale necessario per confezionare le dosi. È quanto hanno rinvenuto gli agenti del Commissariato di Osimo – diretti dal dottor Stefano Bortone – nel corso di una brillante operazione antidroga condotta lo scorso weekend nel territorio di Jesi. Operazione che ha portato all’arresto di due ragazzi, entrambi italiani, residenti nella città di Federico II: un 23enne e un 20enne, entrambi arrestati per possesso di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Oggi pomeriggio, il Gip del Tribunale di Ancona, in videoconferenza con il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Osimo, per via dell’attuale momento di emergenza sanitaria, ha convalidato gli arresti dei due giovani jesini.

La droga sequestrata nel corso dell’operazione del Commissariato di Osimo

L’operazione è scattata sabato nella tarda serata, nel corso di un servizio di polizia mirato alla prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti. Il primo ad essere arrestato è stato il 23enne, notato mentre viaggiava a bordo di un’auto che gli investigatori avevano già notato nei giorni precedenti aggirarsi nelle zone abitualmente frequentate da giovani e giovanissimi dediti al consumo di sostanze stupefacenti. Localizzato il veicolo, gli agenti lo hanno seguito fino al centro storico cittadino, luogo della movida, dove si presume dovesse incontrare i suoi giovani acquirenti. È scattato il controllo con la perquisizione personale e veicolare. Il ragazzo, incensurato, è stato trovato in possesso di oltre 4 etti di hashish, suddiviso in panetti, qualche grammo di cocaina e 340 euro in contanti frutto di precedenti illecite cessioni. È stato dunque dichiarato in arresto e accompagnato presso gli uffici di polizia per le formalità di rito.

Nella stessa serata, gli agenti hanno deciso di effettuare una perquisizione d’iniziativa per la ricerca di droga presso il domicilio del 20enne, proprietario dell’auto sulla quale l’arrestato viaggiava. Il sospetto degli inquirenti era che i due fossero complici e che il 20enne potesse occultare nella propria abitazione altra sostanza stupefacente.

L’intuito investigativo è stato premiato: difatti, durante la minuziosa perquisizione eseguita con l’ausilio del personale del Commissariato di Polizia di Jesi in ogni angolo della casa, è stato rinvenuto un ulteriore discreto quantitativo sostanza stupefacente, 3 etti circa, già suddivisa in panetti e pezzi grossolanamente tagliati, ma anche diversi bilancini di precisione, una lampada utilizzata per la coltivazione in casa di piantine di marijuana, tantissimi involucri in cellophane e nastro adesivo utilizzati per confezionare panetti di hashish e la somma di circa 8.500 euro frutto dell’illecita attività.
Al termine della perquisizione, a notte inoltrata, pertanto, anche il giovane è stato dichiarato in arresto per possesso ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Tutto il materiale rivenuto, pertinente e provento dello spaccio, è stato sottoposto a sequestro, immediatamente convalidato dall’Autorità giudiziaria. Su disposizione del Pm, gli arrestati sono stati collocati agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni in attesa dell’udienza di convalida che, con la partecipazione degli avvocati – anche loro collegati in videoconferenza dai loro uffici – si è svolta questo pomeriggio. 
Stante i gravi indizi di colpevolezza per il reato di possesso di sostanza stupefacente (hashish) destinata a singole cessioni da strada per entrambi gli indagati ed il pericolo che possano reiterazione la condotta delittuosa, il Gip ha disposto per entrambi la misura cautelare degli arresti domiciliari presso le rispettive dimore, con divieto di uscire senza espressa autorizzazione e di comunicare con persone diverse dai familiari conviventi.

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