Jesi-Fabriano

Servizi sociosanitari e Fondo solidarietà: la Regione risponde al Gruppo Solidarietà

«Sul mancato finanziamento 2017 del Fondo, le motivazioni appaiono risibili e preoccupanti. Sulle Unità multidisciplinari: dotazione organica proporzionata alla popolazione residente», replica l'associazione

MAIOLATI SPONTINI – La Regione Marche risponde al Gruppo Solidarietà di Moie di Maiolati Spontini che lo scorso settembre aveva avanzato all’Ente due interrogazioni.

Due le questioni sul tavolo: avere chiarezza circa il Fondo di Solidarietà 2017, e avere delucidazioni in merito alle unità di valutazione multidisciplinari nelle aree disabilità e anziani, ambito dove il Grusol evidenzia forti carenze. Sul primo punto, quindi sul mancato finanziamento del Fondo nel 2017, Ceriscioli ha spiegato: «Questo è un meccanismo a rendicontazione, quello che si prevede di stornare, quindi riceveranno il contributo tutti quegli ambiti territoriali sociali che hanno sostenuto parte della quota dei cittadini e dovendo essere a rendicontazione si utilizzano i fondi 2018 per pagare il 2017. Era questo l’impegno preso dalla Giunta regionale nei confronti dell’applicazione di questa misura. Quindi un meccanismo che permette di recuperare quella forma e giustamente se avessimo messo i fondi nel 2017 non avremmo potuto utilizzarli per i noti meccanismi di finanza, il 2018 ci permette di pagare il 2017». Risposta che non soddisfa il Gruppo Solidarietà: «Il Fondo, come è noto, è stato finanziato con due milioni di euro, con la legge 35/2016 per gli anni 2018 e 2019 e con la legge 40/2017 anche per il 2020. La quota 2018, secondo la Regione, coprirebbe gli oneri 2017. Oneri che gli utenti hanno già pagato e per i quali non è scontato che i Comuni abbiano integrato le rette – continua il Gruppo Solidarietà – Sarebbe opportuno che venisse comunicato il numero di strutture e il numero di utenti per i quali, a seguito della Dgr 1195, sia scattata la compartecipazione. Si riuscirebbe così, finalmente, a quantificare l’esatto numero dei potenziali beneficiari ed a ipotizzare la quota necessaria».

Sulla seconda questione, si chiedeva quale fosse la dotazione organica e se la stessa fosse in grado di garantire le funzioni delle Unità multidisciplinari nei settori disabilità e anziani. Il Gruppo di Moie evidenzia un «preoccupante ridimensionamento al ribasso delle Unità Multidisciplinari dell’Età Adulta. In tale situazione è evidente il rischio, tacito, della fine di ogni progettualità individuale, con una funzione delegata, ai servizi (in particolare diurni e residenziali) che si occupano della persona con disabilità. Appare quindi urgente che la Regione definisca con rapidità figure professionali e dotazioni organiche, definendone il numero sulla base della popolazione residente». Il Gruppo quindi conclude: «Auguriamoci che far venire in superficie alcune criticità possa creare la condizione per modificarle».

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