Jesi-Fabriano

Emanuela Orlandi, identificata una donna. La rivelazione del giornalista Fabrizio Peronaci a Jesi, presentando “Il crimine del secolo” 

Durante la rassegna Hemingway Investigation il giornalista investigativo del Corriere della Sera ha rivelato che le indagini della Procura di Roma avrebbero individuato una nuova persona coinvolta nella vicenda

JESI – Ha suscitato grande interesse la presentazione del libro “Il crimine del secolo” (Fandango 2021) di Fabrizio Peronaci, giornalista investigativo del Corriere della Sera, che ripercorre la vicenda del sequestro di Emanuela Orlandi dall’attentato al Papa fino ai giorni nostri, organizzata in Piazza delle Monnighette da Davide Zannotti dell’Hemingway Cafè in occasione del 40esimo anniversario della scomparsa della giovane cittadina vaticana. Un mistero italiano ancora oggi talmente scottante che Antonio Mancini, ex banda della Magliana residente a Jesi, ha declinato l’invito del giornalista romano ad intervenire alla serata.

Il caso Orlandi è stato riportato alla ribalta internazionale grazie al successo della serie Netflix “Vatican Girl”, in cui Peronaci ha un ruolo da protagonista nell’episodio dedicato alle scioccanti rivelazioni di Marco Accetti, l’uomo che si è autoaccusato del sequestro della giovane cittadina vaticana nel 1983 e che fece ritrovare il flauto, riconosciuto dalla famiglia Orlandi come quello appartenuto ad Emanuela.

«Marco Accetti è un personaggio inquietante – afferma Fabrizio Peronaci – che a mio avviso è stato frettolosamente messo da parte ed etichettato come mitomane. Ma non dimentichiamo che fu lui a far ritrovare il flauto, fu sua la voce la voce dell’Amerikano (il misterioso uomo che telefonò più volte alla famiglia Orlandi e al Vaticano nei giorni successivi alla sparizione, nda) come verificato da una perizia fonica forense, e fu sempre lui che rivelò la scomparsa dal cimitero del Verano del corpo di Katie Skerl, la giovane studentessa americana che ritrovata senza vita il 22 gennaio 1984 a Grottaferrata collegata al caso Orlandi».

Sempre ad Accetti è legata la rivelazione che ha fatto sobbalzare la piazza jesina: «In relazione al sequestro Orlandi nelle ultime ore è stata identificata una donna. Non si è mai saputo. La procura di Roma – continua Peronaci – indagando da mesi sul giallo collegato dell’omicidio Katy Skerl, ha identificato una donna. Si tratta di una persona che avrebbe partecipato alla diffusione dei messaggi di rivendicazione del rapimento di Emanuela, e in particolare avrebbe collaborato fornendo la sua voce per un messaggio audio che venne inviato a Roma dalla città di Boston, dove viveva la moglie di Accetti, a fine 1983 e fu ritenuto autentico degli investigatori. È una novità importante perché fino a oggi noi abbiamo avuto una sola persona che conosciamo con certezza, che ha partecipato al sequestro Orlandi autoaccusandosi. Adesso la procura di Roma ha acquisito l’identità anche di questa seconda persona coinvolta, colei che registrò l’audio messaggio con la rivendicazione del sequestro Orlandi e la richiesta di scambio con Ali Agca inviato al giornalista Richard Roth. Si tratta di una donna tuttora vivente, di 59 anni, romana, mai identificata in passato».  Una nuova pista che apre nuovi scenari su uno dei più grandi misteri della nostra storia contemporanea, di cui dopo oltre 40 anni non sono stati ancora individuati mandanti ed esecutori.

Fabrizio Peronaci, laureato in Scienze politiche, giornalista professionista. Lavora dal 1992 al Corriere della Sera, nella sede di Roma, dove è capo servizio e si occupa di inchieste e multimedialità. Ha seguito, prima da cronista di nera e poi da responsabile del settore, i principali gialli ambientati nella capitale. Considera un’informazione libera e coraggiosa pilastro essenziale di una democrazia. Nelle sue indagini predilige le fonti dirette rispetto a quelle istituzionali. In precedenza ha pubblicato Mia sorella Emanuela (con Pietro Orlandi, 2011), Il ganglio (Fandango Libri, 2014), La tentazione (2017), Il figlio della colpa (2018) e Morte di un detective a Ostiense e altri delitti (2019). Ha creato un gruppo Facebook di giornalismo investigativo dedicato all’approfondimento di cold case e misteri di Stato.

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