Jesi-Fabriano

Sconfitta dalla malattia Sabina Callegaro, 46 anni, ex capitano della Monte Schiavo volley in A1

Il male che sembrava essere stato annientato dalle terapie, è tornato a manifestarsi più aggressivo strappando Sabina all'amore dei suoi cari. I funerali il 9 gennaio a Verona

La Monte Schiavo volley Jesi negli anni '96-'97 della militanza in A1

Ha guidato la sua squadra con generosità e determinazione, punto di riferimento in campo e fuori delle sue compagne, della Società, della tifoseria. Si è spento il sorriso dolce di Sabina Callegaro, 46 anni, pallavolista originaria di Verona, alla guida della Monte Schiavo Volley Jesi per le tre stagioni d’oro dal 1994 al 1997, quelle del salto alla massima serie.

Una scomparsa prematura, a causa di una terribile malattia, che lascia nel dolore la società sportiva Pieralisi e le sue ex compagne, la storica formazione con cui Sabina ha condiviso l’avventura della massima serie. “Sabo”, il nomignolo con cui la chiamavano in campo, ha militato nella squadra di volley jesina nella stagione ’94-’95 (disputando la serie B), poi ’95-’96 (il salto in A2) e poi ’96-’97 (la conquista della massima serie, A1). Un’avventura sportiva che ha portato il nome di Jesi sul tetto del mondo del volley, rendendo la sua Capitano, sempre con la maglia numero 8, indimenticabile nel cuore della Società sportiva, delle altre compagne, dei dirigenti e anche del pubblico jesino. Una bella carriera, che l’ha anche vista giocare, dopo Jesi, con la Brembo Volley Team di Bergamo, in cui ha ricoperto il ruolo di centrale dal 2003 al 2007.

Sabina Callegaro con la maglia della Monte Schiavo volley Jesi di cui è stata capitano

La carriera, come la vita, tradite dalla scoperta della malattia oncologica circa 10 anni fa. Un male che l’ha aggredita con ferocia, ma che Sabo ha cercato di contrastare sottoponendosi a pesanti terapie, cure e continui ricoveri in ospedale. Una lotta per la vita e per l’amore più grande, quello di suo figlio Mattia. Ha disputato la sua partita più importante, giocando al meglio, talvolta senza tattiche e affidandosi solo alla speranza, alla fede. E sembrava averla vinta quella partita, quando finalmente aveva ripreso in mano la sua vita e una normalità tanto sognata. Ma improvvisamente il male, subdolo, si è di nuovo manifestato, con una recidiva inaspettata e crudele che non le ha lasciato modo di reagire, strappandola per sempre all’amore dei suoi cari. Sabina si è spenta domenica 27 dicembre a Verona, gettando nello sconforto il suo Mattia di soli 11 anni, i familiari e tanti amici.

Sabina Callegaro, numero 8, durante un’azione di gioco

I funerali saranno celebrati a Verona il 9 gennaio. La società Pieralisi Volley di Jesi ieri ha listato a lutto la pagina ricordando Sabo: «Sabina Callegaro ci ha lasciato prematuramente dopo una lunga malattia. È stata il nostro capitano con la maglia della Mark Leasing negli anni della grande crescita dalla B1 all’A2. La sua avventura a Jesi è iniziata nel ’94 ed è culminata con la promozione in serie A nel ’96. Con la maglia della Monte Schiavo ha continuato ad essere l’anima della squadra di A2, distinguendosi sempre per generosità ed impegno. Cara Sabina, rimarrai sempre nei nostri cuori!». Le compagne di squadra, sconvolte dal dolore, stanno organizzando una raccolta fondi benefica in memoria di Sabina. Commosso anche l’ex allenatore, Maurizio Moretti (ora alla guida di una squadra di Trento): «Sabina era una persona straordinaria, di grande impegno e dedizione al lavoro, determinata e generosa. Altruismo, determinazione e umiltà sono i tratti che meglio la descrivono. Ha guidato la squadra jesina fino al salto nella massima serie, lei e le sue compagne sono ancora oggi amate dai tifosi perché hanno rappresentato una formazione storica, simbolo della vittoria per eccellenza del volley jesino. Tutte hanno continuato la carriera sportiva con ottimi risultati, tutte oggi sono di nuovo unite dal ricordo di Sabina e dal dolore per la sua prematura scomparsa. Era sempre disponibile verso gli altri, una ragazza di grande umanità. Io e le sue compagne siamo immensamente addolorati».

La Monte Schiavo volley nel 1997 quando raggiunse la serie A1.

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